Varese, insulti omofobi a paziente dal chirurgo: esposto di un collega

Lombardia

L’episodio sarebbe avvenuto il 25 marzo. L'Ordine dei Medici di Varese ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del chirurgo coinvolto

Un primario dell'Asst 'Sette Laghi', che operava in quel momento all'ospedale di Cittiglio (Varese), avrebbe rivolto insulti omofobi a un paziente sedato durante un’operazione. E' questa l'accusa contenuta in un esposto presentato da un collega. L'Ordine dei Medici di Varese ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del primario coinvolto ed è in corso l'istruttoria per verificare la dinamica di quanto accaduto. Lo ha reso noto lo stesso ordine, precisando di non aver ancora emesso a carico del chirurgo alcun provvedimento o sanzione disciplinare.

L'esposto

A seguito dell’episodio un collega, in sala durante l’intervento, ha presentato un esposto ai vertici della Asst Sette Laghi, al Tribunale per i diritti del Malato di Varese e all'Ordine dei Medici. Nel testo, riporta l’Agi, si legge che il 25 marzo, in piena emergenza Covid, il primario "durante l'intervento cominciava a innervosirsi senza motivo apparente, nonostante il paziente reggesse bene l'anestesia generale, tanto da cominciare in modo gratuito e senza motivo a insultare il paziente che in quel momento era in anestesia profonda profferendo ad alta voce le parole: ‘Ma guardate se io devo operare questo f...o di m...a. Non è giusto che in questo periodo di emergenza debba perdere tempo per operare questi f...i". "I presenti - si legge ancora nell'esposto - rimanevano stupefatti, attoniti da tanta violenza verbale". Alla domanda di uno dei presenti se avesse qualcosa contro gli omosessuali, il primario lo avrebbe invitato a lasciare la sala operatoria. Infine, sempre durante l'operazione, il chirurgo si sarebbe lamentato delle attrezzature: "Tutto questo è colpa di quel figlio di p...a del direttore generale che non ci compra lo strumentario, quel c...ne leghista di m...a".

Fnomceo: “Se provato, è un fatto gravissimo”

"Se veramente un medico, in sala operatoria, ha mostrato fastidio verso un presunto orientamento sessuale del paziente, questo è un fatto gravissimo, perché, se così è stato, quel chirurgo ha, in quel momento, rinnegato, negando la sua promessa, i principi del Codice di deontologia medica", ha detto il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Fnomceo, Filippo Anelli, commentando la notizia di presunti insulti omofobi pronunciati dal primario. "Doveri del medico sono la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona - aggiunge Anelli - senza discriminazione alcuna, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera. Così recita, all'articolo 3, il nostro Codice di Deontologia medica, che antepone questo principio di curare tutti, senza discriminazioni dovute al sesso, all'identità di genere o all'orientamento sessuale, a ogni altro dovere o precetto". "Comprendiamo - conclude - il possibile burnout dovuto al periodo, visto che il fatto sarebbe avvenuto il 25 marzo, nel pieno dell'epidemia di Covid-19, ma questa non può essere, in alcun modo, una scusante per affermazioni quali quelle segnalate".

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