Palazzo Pignano, uccide a botte la moglie: fermato operaio 56enne

Lombardia
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L’uomo è sospettato di aver picchiato a morte la coniuge 49enne all’interno della propria abitazione. Il soggetto è stato interrogato dal pm nella caserma dei carabinieri di Crema. Prevista per domani l'autopsia sul corpo della vittima

E.Z., operaio 56enne, è sospettato di aver ucciso a botte la moglie Morena Designati, 49 anni, affetta da una malattia degenerativa. Il delitto è avvenuto nella villetta dei due coniugi di Palazzo Pignano (nel Cremonese), in via De Nicola. Interrogato dal pm di Cremona, Milda Milli, all’interno della caserma degli uomini dell’Arma di Crema, il 56enne è stato condotto nel carcere di Ca' del Ferro (in provincia di Cremona): è assistito dall'avvocato Maria Luara Quaini. Per domani è in programma l'autopsia sul corpo della vittima.

L'omicidio

E.Z., dopo aver picchiato a morte la donna, è fuggito a bordo della propria Volvo e ha vagato alcune ore, nel cuore della notte di mercoledì 24 giugno. È stato bloccato questa mattina alle 6.30 a Rivolta d'Adda (in provincia di Cremona), mentre era a bordo della propria vettura a pochi metri da casa, da una pattuglia di carabinieri impegnata nelle ricerche. Secondo quanto trapelato, la donna era gravemente malata ed è morta per le conseguenze di una caduta, dovuta molto probabilmente alle percosse. Il figlio 12enne della coppia è stato trovato a casa di uno zio.

Il ritrovamento del corpo

 È mistero sulle circostanze del delitto e, soprattutto, sul movente. A dare l'allarme, nella tarda serata di ieri, è stato il fratello del fermato, a cui prima di fuggire aveva consegnato il figlio di 12 anni. Quando i carabinieri sono arrivati nell'abitazione di via De Nicola, per la donna non c'era più nulla da fare. I carabinieri l'hanno trovata sotto il tavolo del salotto, uccisa probabilmente da un pugno alla testa o da uno schiaffo.

I dubbi su dinamica e movente del delitto

Sono numerosi gli aspetti della vicenda che devono essere chiariti dagli inquirenti. L'autopsia disposta dalla Procura dovrà stabilire le cause esatte della morte, così da confermare le prime risultanze degli accertamenti dei militari dell'Arma. Ma è soprattutto sul movente che si concentrano le attenzioni.

I vicini: "Era malata da tempo, ma aveva una gran voglia di vivere"

"Era malata da tempo, ma aveva una gran voglia di vivere", dicono della vittima i vicini di casa, che parlano di "bravissime persone" e di una famiglia "molto tranquilla". "Abbiamo sempre avuto buoni rapporti, è una brava persona e sembrava andare d'accordo con la moglie", dicono ancora i vicini. "E' capitato qualche volta di sentire Eugenio alzare la voce - aggiungono - ma mai avremmo immaginato una cosa del genere. Chissà il figlio che cosa sta passando, povero bambino...".

Il sindaco: "Forse non siamo stati in grado di fare niente"

Per il sindaco del paese cremasco, Rosolino Bertoni, non erano mai arrivate segnalazioni ai servizi sociali, anche se secondo il primo cittadino è probabile che la situazione "andasse avanti da tempo". "Forse - aggiunge - non siamo stati in grado di fare rete". Interrogato dal sostituto procuratore Milda Milli, nella caserma dei carabinieri di Crema, Zanoncelli è stato tradotto nel carcere di Ca' del Ferro, a Cremona. L'uomo è assistito dall'avvocato Maria Luara Quaini. 

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