Rapinatori "in trasferta" a Milano, cinque arresti a Palermo

Lombardia

La banda è stata individuata e bloccata dalla squadra mobile di Milano in collaborazione con l'omologa sezione siciliana. Prima di una rapina, per darsi coraggio, gli arrestati recitavano i testi delle canzoni di un artista neomelodico

Cinque presunti rapinatori sono stati arrestati, a Palermo, dopo un'indagine condotta dalla polizia su quattro colpi in banca, tre messi a segno e uno tentato, avvenuti a Milano e Busto Arsizio (Varese) tra maggio e ottobre. Le rapine, commesse ai danni di agenzie di Ubi Banca, avevano fruttato complessivamente 298mila euro.

L'arresto

La banda è stata individuata e bloccata dalla squadra mobile di Milano in collaborazione con l'omologa sezione siciliana, entrambe coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano. Gli investigatori della Quinta Sezione della Mobile milanese, diretti da Francesco Giustolisi, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei 5 rapinatori trasfertisti (da Palermo) divisi in due gruppi che avevano come anello di congiunzione G. A., noto truffatore di 44 anni. Era stato lui a organizzare i colpi a Milano (il 31 maggio e il 6 agosto in via Friuli, il 9 luglio e il 7 agosto in via Washington) assieme a G. I. di 43 anni e M. L. di 45.

Canzoni neomelodiche prima dei colpi

Prima di una rapina, per darsi coraggio, recitavano le frasi delle canzoni del neomelodico Salvo Pernice. In una intercettazione ambientale dell'8 ottobre scorso, poco prima di entrare nella filiale della Ubi Banca di Busto avevano ripetuto questo verso: "Nessuno ci batte, nessuno ci fotte, nessuno ci toglie la speranza che c'è in un sogno". Nonostante ciò, sono stati arrestati alcuni minuti dopo dai poliziotti che li stavano monitorando.

Le rapine

Il modus operandi era sempre lo stesso, il 44enne restava fuori a fare il palo in auto, gli altri entravano coperti da parrucche e armati di taglierino con cui prendevano in ostaggio i presenti fino all'apertura della cassaforte temporizzata. "In tutto hanno portato via un bottino di quasi 300mila euro", ha spiegato il capo della Squadra mobile, Marco Calì. Pochi giorni prima del colpo a Busto Arsizio, due componenti della banda sono tornati a Palermo per incomprensioni sull'organizzazione della rapina. Così il 44enne, a cui servivano soldi in fretta per comprare una casa da intestare alla figlia, ha chiamato un contatto in Sicilia per farsi inviare "due manovali, due ragazzi svegli". A Milano sono arrivati così V. L. C., di 45 anni, e S. M., di 51. I tre sono poi stati arrestati in flagranza mentre tentavano di assaltare la filiale. 

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