Milano, affisso murale "Just because I am Black" con Simpson neri

Lombardia

L'opera raffigura la famiglia Simpson con la pelle scura. Accanto ai Simpson una raffigurazione della Statua della libertà col cappuccio del Ku Klux Klan

"Just because I am Black". È il nome della nuova opera (FOTO) dello street artist Alexandro Palombo, affissa la notte scorsa a Milano, che rappresenta i membri della famiglia Simpson con la pelle scura anziché con il classico colore giallo, caratteristica peculiare dei personaggi del cartone animato creato da Matt Groening nel 1987. L'opera è divisa in due parti, visibili nelle due più importanti vie commerciali del centro di Milano, in corso Buenos Aires angolo via Enrico Petrella e in Via Torino angolo via della Palla

L'opera

Nel murale, riferimento ai fatti relativi alla morte di George Floyd e al movimento Black Lives Matter, viene ripresa la celebre gag della lavagna, presente nella sigla della sitcom, sulla quale Bart scrive ripetutamente la domanda "Who is next?". Vicino alla famiglia, invece, è stata rappresentata una statua della libertà con il cappuccio del Ku Klux Klan. L'opera comprende anche un manifesto con il volto di George Floyd e la scritta: "Sono oppresso, devo avere paura della polizia solo perché sono un nero".

La nuova opera dello street artist Alexandro Palombo 'Just because I am Black' affissa la notte scorsa sui muri della città , Milano, 12 Giugno 2020, ANSA/Andrea Fasani

approfondimento

Milano, famiglia Simpson nera nel murale di Alexandro Palombo. FOTO

La nuova opera dello street artist Alexandro Palombo 'Just because I am Black' affissa la notte scorsa sui muri della città , Milano, 12 Giugno 2020, ANSA/Andrea Fasani
Just because I am a Black la nuova opera di Alexandro Palombo street Artist affisso la notte scorsa sui muri della città

L'artista: "Problema razziale è radicato da secoli"

"Il problema razziale - dichiara il 46enne Palombo, di origine salentina ma trapiantato a Milano da anni - è sempre lo stesso, è lì radicato da secoli. È un problema culturale e trasversale che si diffonde con il virus dello stereotipo, del pregiudizio e dell'ignoranza. È un problema di tutti perché non colpisce una sola etnia e non ci sarà fine finché i governi non prenderanno le giuste misure atte a prevenire e perseguire con leggi forti la violenza razzista. Solo se verranno attuate politiche forti che coinvolgono l'intero sistema educativo si potrà contrastare il diffondersi della discriminazione razziale nelle future generazioni. Il vaccino più efficace resta quello dell'educazione ai diritti umani, alla diversità, l'uguaglianza e l'inclusività".

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