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Coronavirus Lodi, il sindaco di Codogno: "Da Conte ci aspettavamo di più"

Lombardia
Foto di archivio (Getty Images)

Francesco Passerini ha parlato a nome di tutti i dieci Comuni dell'ex zona rossa del Lodigiano. Poi ha aggiunto: "Al premier ho chiesto parole di riappacificazione nei confronti dell'ospedale di Codogno"

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"Ci aspettavamo di più, soprattutto per quelli che erano i quesiti principali posti da noi sindaci dell'ex zona rossa”. Così il sindaco di Codogno, Francesco Passerini, parlando a nome di tutti i primi cittadini dei dieci Comuni del Lodigiano messi in quarantena il 24 febbraio, dopo la visita di quest’oggi a Lodi del premier Giuseppe Conte. Al Presidente del Consiglio “ho chiesto parole di riappacificazione nei confronti dell'ospedale di Codogno anche se poi il premier ha negato di aver mai criticato il presidio”, ha detto Passerini. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - MAPPE E GRAFICI

La visita di Conte a Lodi

Dopo la visita di ieri a Milano, Bergamo e Brescia, il premier Conte si è recato questo pomeriggio a Lodi, capoluogo della provincia in cui si è sviluppato il primo focolaio di coronavirus in Italia, da dove ha parlato della situazione attuale nel Paese. "Il rischio di contagio di ritorno o riesplosione dei focolai è molto concreto ed è la ragione che ci spinge ad adottare sì un allentamento delle misure ma con prudenza”, ha dichiarato. "Abbiamo fatto qualche passettino in avanti, per qualcuno non è sufficiente ma non possiamo fare di più. Sono il primo che vorrebbe allentare le misure però per adesso dobbiamo ancora procedere così", ha aggiunto Conte.