Bergamo, picchiò e uccise a calci e pugni la compagna: arrestato

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'aggressione è avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 marzo, ma inizialmente l'aggressore ha riferito di una caduta accidentale della ragazza, coperto secondo le accuse anche dalla madre di lei

Un uomo di 42 anni, C.M.L., è stato arrestato e si trova in carcere a Bergamo con l'accusa di aver picchiato con calci e pugni la compagna di 34 anni, V.C., fino a ucciderla. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'aggressione è avvenuta un mese fa, nella notte tra il 30 e il 31 marzo, ma inizialmente il presunto aggressore, coperto secondo le accuse anche dalla madre di lei, ha riferito di una caduta accidentale della ragazza. Poi il 42enne, dopo l'arresto, ha raccontato agli inquirenti di aver picchiato la compagna per gelosia, pestandola con calci e pugni alla testa e all'inguine. La madre della vittima, S.R. che ha sostenuto la posizione del 42enne, risulta indagata per favoreggiamento, mentre l'uomo è accusato di omicidio volontario pluriaggravato.

La prima versione dei fatti

Dopo la morte della 34enne, avvenuta il 6 aprile in ospedale a Bergamo dove era stata ricoverata, sono iniziate le indagini della Squadra mobile della Questura, che oggi ha comunicato l'arresto del compagno. L'inchiesta è nata a causa delle strane ferite riscontrate sul corpo della vittima, non compatibili con una semplice caduta e segnalate sia dai soccorritori che dai medici. Il delitto, a quanto si apprende, si è consumato in una casa divisa in due appartamenti separati, con uno spazio comune, in cui la coppia viveva con la madre di lei e lo zio, G.R. La sera dell'aggressione la madre della ragazza e l'uomo hanno chiamato il 118 dichiarando che V. si era ferita per una caduta accidentale. Dopo il decesso gli investigatori hanno sentito entrambi, ma la loro versione è rimasta sempre la stessa, quella della caduta accidentale.

Il racconto dello zio della vittima

Poi sono scattate le intercettazioni telefoniche ed è stato sentito lo zio della vittima, anche lui presente durante l'aggressione, che ha raccontato quello che è successo la notte del 30 marzo. L'uomo ha parlato delle botte da parte del 42enne, i cui violentissimi colpi hanno lasciato la nipote stesa sul pavimento esanime per un'ora, prima che venissero chiamati i soccorsi. Durante le indagini C.M.L. è stato anche interrogato, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere.

La madre: "È stato un incidente"

"Gli ho detto: 'vai a chiamarla che è pronto', lei si è alzata dal letto, ha perso l'equilibrio ed ha battuto la testa" - ribadisce all'ANSA la madre della vittima -. "Io ero al piano superiore perché stavo cucinando, non ho assistito a quello che è successo, ma non li ho sentiti litigare. Lei era seduta sul letto, si è alzata ed è caduta. Non so perché abbia perso l'equilibrio, forse un capogiro, forse è inciampata, ma comunque ha fatto un volo. L'urto è stato violento, ha battuto la testa contro un mobile, poi contro il muro".

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