Coronavirus, sindaco di Codogno a Sky TG24: "Ci siamo mossi subito con gli aiuti". VIDEO

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“Noi ci siamo attivati da subito come Protezione Civile territoriale e locale per cercare di dare una risposta immediata a quelle che erano le tante esigenze”, ha detto il primo cittadino

“Noi ci siamo attivati da subito come Protezione Civile territoriale e locale, proprio per cercare di dare una risposta immediata a quelle che erano le tante esigenze che mai avremmo immaginato di dover dare risposta” ricorda Francesco Passerini, sindaco di Codogno, comune diventato zona rossa e uno tra i centri più colpiti dall'emergenza coronavirus in Italia. (DIRETTA - GLI AGGIORNAMENTI IN LOMBARDIA)

Il sindaco: “Fuori della zona rossa noi non abbiamo visto nessuno”

“Ci siamo quasi sostituiti in alcuni servizi a quelle che erano delle necessità, delle esigenze che non potevano essere ignorate e non potevano essere sospese. Una su tutti: i pasti a casa a domicilio per gli anziani o i farmaci salvavita – Spiega il primo cittadino – Una situazione talmente strana, al di fuori della zona rossa, noi non abbiamo visto nessuno. Oggi per i Dpi abbiamo avuto un supporto parziale, grazie a Regione Lombardia che ci ha dato quali 180.000 mascherine per tutta la provincia di Lodi. È chiaro che è l'unico soggetto istituzionale che ci ha mandato qualche di dispositivo di protezione, per il restò non abbiamo avuto altri sostegni. Speriamo che nei prossimi decreti fiscali ci siano quantomeno delle risorse che diano la possibilità ai territori di poter ripartire”.

Passerini: “Codogno resiste”

“Codogno resiste, Codogno guarda avanti. Stiamo cercando di portare avanti i comportamenti con in quali negli ultimi 60 giorni abbiamo imparato a convivere cercando di ragionare su quali saranno i supporti e gli aiuti da dare alla nostra comunità quando la fase 1 sarà terminata” ha proseguito il sindaco- “Oggi abbiamo bisogno sicuramente di maggior libertà per i fondi già destinati e aspettiamo il decreto di aprile dove speriamo ci siano risorse mirate a sostegno dei territori per superare questa emergenza che sarà per il nostro paese come un dopoguerra.

In attesa dei test sierologici

“Una fase importante sarà quella degli esami sierologici, la ex zona rossa sarà la prima che sarà sottoposta a queste analisi. Continuiamo a fidarci delle figure mediche istituzionalmente competenti, al San Matteo stanno studiando quello che sarà un esame che sarà poi esteso su tutte le comunità – ha spiegato il primo cittadino prima di conlcudere – Ai sindaci dico di stare vicino alle loro comunità e di non mollare. Sicuramente attraverseranno momenti difficili, dove sembra di non farcela, ma stando insieme alle proprie comunità si supererà questa emergenza”.

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