Coronavirus, Gallera: "In Lombardia 1.959 decessi, 319 in un giorno"

Lombardia
Giulio Gallera (ANSA)

Nel consueto punto stampa, l’assessore al Welfare ha riferito che i casi in regione sono 17.713, di cui 7.285 ricoverati, con 924 persone in terapia intensiva

È salito a 1.959 il numero dei decessi per coronavirus in Lombardia, 319 in più rispetto a ieri. A riportare il dato è l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, nel consueto punto stampa in diretta Facebook, durante il quale ha riferito che i positivi in regione sono 17.713, di cui 7.285 ricoverati, con 924 persone in terapia intensiva. La voce dei decessi è quella in maggior crescita, mentre rallentano tutte le altre. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

I casi in regione

È la provincia di Brescia quella in cui il numero di contagiati cresce più rapidamente. Ad oggi, ha spiegato Gallera, si contano infatti 3.785 positivi, più 484 rispetto a ieri, mentre a Bergamo, la provincia più colpita, ci sono 4.305 casi, con una crescita di 312, in linea con gli ultimi due giorni. A Lodi, con un totale di 1.445 positivi, il dato è di solo più 27. A Milano vi sono 2.644 positivi, più 318 rispetto ad ieri, "una crescita costante ma significativa”.

"Troppa gente in giro, non va bene"

Gallera ha poi lanciato un monito ai cittadini: ”Oggi alla Montagnetta di Milano era pieno di milanesi che correvano, andavano in bici, non va bene. Capisco che è difficile, viviamo tutti la fatica che vivete voi ma è un sacrificio necessario”, ha detto l’assessore. “Resistiamo, restiamo in casa, vinceremo noi!”.  

In Lombardia produzione di mascherine

In Lombardia si è deciso di "iniziare a produrre direttamente le mascherine", ha fatto sapere ancora Gallera, che poi ha scherzato: "Si dava l'oro alla patria, oggi diamo le mascherine".
"È importante dotarci di una produzione lombarda e italiana" ha aggiunto l'assessore al Bilancio, Davide Caparini. "A regime - ha sottolineato - dovremo essere in grado di produrne milioni ogni giorno".

"Non mettiamo a rischio ospiti delle RSA"

Durante il suo intervento, Gallera ha risposto alle preoccupazioni e alle critiche mosse, in particolare dai sindacati dei pensionati, in seguito alla decisione della Regione di trasferire pazienti - finora si parla di 200 persone - affetti da Coronavirus non più acuti nelle RSA, strutture che ospitano anziani. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di togliere pressione agli ospedali che non sono più in grado di accogliere nuove persone contagiate. "La strategia" di spostarli in strutture ospedaliere diverse "sta consentendo al sistema di reggere" ha aggiunto, assicurando però che la delibera prevede l'invio di malati in RSA solo dove possono avere spazi separati o comunque padiglioni indipendenti, con personale dedicato ad hoc. "Non andiamo a creare un problema in un ecosistema fragile ma a recuperare spazi dove è possibile farlo in totale sicurezza", ha concluso Gallera.

La replica al sindaco Sala

Poi, replicando al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che stamane aveva definito "inaccettabile" il fatto che ai medici e al personale sanitario non venga fatto il tampone, Gallera ha dichiarato: "La Regione segue le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità. Il tampone è previsto per i sanitari solo in caso di contatti diretti con un positivo".

Milano: I più letti