Chiusi bar, negozi, centri estetici, a tirare su le serrande sono solo i tabaccai, i meccanici, le edicole e qualche farmacia, questa la città dopo l'entrata in vigore delle nuove misure decise dal governo per contrastare l'epidemia
Milano appare deserta dopo il debutto delle nuove misure decise dal governo per contrastare l'epidemia da coronavirus. (LIVE)
La chiusura dei negozi
Alle 8.00 del mattino la città, che nella normalità è brulicante di auto e pienamente operativa, ha un aspetto irreale. Si incontra a stento qualche auto, rare le persone alle fermate degli autobus. Chiusi bar, negozi, centri estetici, a tirare su le serrande sono solo i tabaccai, i meccanici, le poche edicole che ancora sopravvivono alla crisi dei giornali, qualche farmacia, il fruttivendolo comincia espone la propria merce fuori al negozio mentre le pompe di benzina non sono tutte aperte. Si incrociano camion di merci e furgoni di fornai. Le poche persone che si trovano per strada hanno un passo lento, sguardi bassi, molti sono in strada solo per portare in giro il cane, evitano di incrociarsi. Non ci si potrà incontrare neanche ai mercati rionali, inseriti dopo le recenti polemiche, tra le attività vietate.
La situazione a Milano
Milano d'altronde aveva già risposto con molta consapevolezza alle prime misure sul contenimento della vita sociale e dunque la città aveva già ampiamente rallentato i propri ritmi, si è spenta come una candela, giorno dopo giorno, ed ieri si erano moltiplicate le chiusure volontarie di bar, negozi, attività. Gli aeroporti vuoti, le piazze deserte e i taxi fermi allo stazionamento avevano già fornito lo spettacolo di una città spettrale. Ora, con la chiusura per decreto di tutte le attività, della Milano frenetica, della città che non si ferma mai, resta solo un ricordo, seppur vecchio solo di un paio di settimane, già sbiadito nella memoria.