Brescia, revenge porn: vittima licenziata per danno di immagine

Lombardia
Foto di Archivio (Getty Images)

Il datore di lavoro sostiene di ricevere chiamate da uomini che vogliono un appuntamento con la professionista "senza far riferimento alla problematica da affrontare e senza lasciare recapito telefonico"

È stata licenziata da uno degli studi per i quali lavorava la donna bresciana di 40 anni vittima di revenge porn che aveva presentato una denuncia dopo che alcuni video hot privati sono diventati pubblici e virali. Il licenziamento sarebbe scattato per un "danno di immagine": il datore di lavoro sostiene di ricevere chiamate da uomini che vogliono un appuntamento con la professionista "senza far riferimento alla problematica da affrontare e senza lasciare recapito telefonico".

La vicenda

Dopo la denuncia della 40enne, la Procura di Brescia nei giorni scorsi aveva iscritto tre persone nel registro degli indagati e in un supplemento di denuncia la donna aveva fornito altri nominativi e contatti di chi avrebbe contribuito a far girare i video. La 40enne aveva allegato anche screen shot di chat di poliziotti e carabinieri nelle quali i video hot sono girati con gli uomini in divisa che hanno commentato senza, però, mai fermarne la diffusione.

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