In un’intervista al Corriere della Sera, Marcello Cardona ha sottolineato che si è trattato di "un incidente gravissimo, che poteva trasformarsi in una tragedia ancora più grande". Poi ha elogiato la macchina dei soccorsi, definita "esemplare"
“Uno scenario apocalittico, che poteva avere conseguenze ancora più gravi”. Sono queste le parole con cui il prefetto di Lodi, Marcello Cardona, ha descritto in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, quanto ha visto ieri sul luogo del deragliamento del Frecciarossa 1000, partito da Milano Centrale e diretto a Salerno, costato la vita ai due macchinisti, Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo. Cardona ha sottolineato che si è trattato di "un incidente gravissimo. Un Frecciarossa che per 500 metri corre senza controllo, scivola sulle carrozze, sbatte contro strutture di cemento armato è un fatto eccezionale. Se invece di una persona nella prima carrozza ce ne fossero state 50, o se invece di due sulla seconda carrozza ce ne fossero state 60, poteva accadere una tragedia ancora più grande", ha dichiarato. "Ma non dimentichiamo - ha aggiunto - che la perdita di due vite ha lo stesso impatto e deve produrre la stessa riflessione su quanto accaduto".
"Soccorsi esemplari"
Cardona ha poi voluto ringraziare ed elogiare la macchina dei soccorsi, definita “esemplare”. "Da prefetto posso certificare che i soccorsi sono stati giusti, nei tempi e nei modi”, ha detto Cardona. “C'è stata una rapidità d'intervento e un complesso sistema di operazioni che è stato messo in atto in modo perfetto. Nessuno dei feriti ha avuto aggravamenti della situazione clinica per ritardi, anzi l'intervento immediato di soccorritori, vigili del fuoco, forze dell'ordine, Protezione civile e personale delle ferrovie ha creato una condizione positiva per l'evolversi degli eventi, con un'azione efficace e molto importante”, ha concluso.
Il deragliamento
Secondo una prima ricostruzione, la motrice del treno, che al momento del deragliamento viaggiava alla massima velocità consentita (circa 290 Km/h), e che aveva a bordo 28 passeggeri, sarebbe uscita dai binari alle 5:34 finendo prima contro un carrello che si trovava su un binario parallelo, e poi contro una palazzina delle ferrovie, dove ha terminato la sua corsa. Il resto del convoglio ha invece proseguito, rimanendo sui binari ancora per circa un chilometro, fino a quando la seconda carrozza si è ribaltata fermando il treno. Stando all'ipotesi al momento più accreditata, l'incidente sarebbe stato causato da uno scambio malfunzionante. La procura ha aperto un’indagine per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose.