Rezzato, svastica nel bar: l’invito di Anpi al presidio di solidarietà

Lombardia
La vetrina sfondata e gli insulti scritti sul pavimento nel bar di Rezzato (ANSA)

In occasione dell’evento previsto quest’oggi alle 18.30, la sezione di Brescia chiede la partecipazione della comunità ed esprime vicinanza alla titolare: “È ora di dire basta a questa escalation di violenza, che dalle parole passa ai fatti” 

L’Anpi di Brescia ha invitato "tutte le cittadine e tutti i cittadini democratici" al presidio di solidarietà, indetto per oggi alle 18.30, a Rezzato (in provincia di Brescia), davanti al bar gestito dalla 36enne italiana di origine marocchine, che nella giornata di ieri ha subito un violento raid. Ignoti hanno sfondato le vetrate dell'esercizio, hanno scritto insulti sessisti e razzisti e hanno disegnato una svastica al contrario e una croce celtica. L’Anpi, in una nota, ha espresso "sentita vicinanza alla cittadina rezzatese" titolare dell’attività, "così vergognosamente attaccata nella sua persona e nel suo lavoro, quello su cui si fonda la Repubblica e che dà dignità all'uomo".

Il comunicato di Anpi

L’Anpi, in un comunicato, ha scritto: "Ieri a Rezzato è stato gravemente danneggiato un bar da parte di delinquenti razzisti e fascisti che hanno firmato il loro criminale atto con lugubri simboli nazisti, proprio mentre l'intero Paese, la sua gente, le sue Istituzioni ricordavano - in occasione della Giornata della Memoria - i milioni di vittime innocenti, assassinate da quello stesso regime nei lager. È ora di dire basta a questa escalation di violenza che dalle parole passa ai fatti; gesti vili che ricordano le aggressioni perpetrate ai danni degli Ebrei negli anni Trenta del secolo scorso. È ora che le Istituzioni repubblicane tutte intervengano con fermezza, individuando esecutori e mandanti. È ora che la società civile prenda coscienza del pericolo cui è esposta la nostra democrazia e reagisca con atti concreti di resistenza. Fascismo e razzismo non sono legittime opinioni da tollerare; sono crimini e - come tali - devono essere perseguiti, attraverso l'applicazione di quelle leggi che la Repubblica stessa si è data per tutelarsi da pericolosi ritorni".

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