Otto gli indagati per peculato, turbata libertà degli incanti e abuso d'ufficio. Inoltre, a uno degli indagati è stato contestato anche lo sfruttamento della prostituzione e, in concorso, l'accesso abusivo alla banca dati dell'anagrafe tributaria
Ci sono anche due avvocati - che vivono nella Bergamasca - tra gli otto indagati colpiti questa mattina da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per peculato, turbata libertà degli incanti e abuso d'ufficio. Le accuse si riferiscono alla gestione, la custodia e la vendita di immobili pignorati. A uno degli indagati è stato contestato anche lo sfruttamento della prostituzione e, in concorso, l'accesso abusivo alla banca dati dell'anagrafe tributaria.
L'indagine
L'attività investigativa è nata da una denuncia presentata dal rappresentante legale dell'Istituto di vendite giudiziarie Srl di Bergamo per presunte irregolarità da parte di due avvocati, delegati dal giudice dell'esecuzione alla vendita di immobili pignorati. I due professionisti, approfittando dello stato di necessità di alcuni occupanti gli immobili, li inducevano a conferire un mandato a un loro collega, coniuge di uno dei due, affinché presentasse al giudice un'istanza per consentirgli di rimanere all'interno dell'appartamento, pagando un'indennità a titolo di occupazione. Queste somme, anziché essere versate alla procedura esecutiva, venivano indebitamente trattenute dai professionisti. La "particolare spregiudicatezza e la vicinanza ad ambienti criminali dei due legali" ha indotto l'autorità giudiziaria a disporre la custodia in carcere dei due professionisti.