Varese, in centinaia per i funerali di Pietro Anastasi

Lombardia

Molti i tifosi e gli appassionati giunti per partecipare alle esequie alla Basilica di San Vittore. Gentile: "Vergognoso che non si sia osservato un minuto di silenzio su tutti i campi di Serie A”

Centinaia di persone sono arrivate a Varese per partecipare al funerale di Pietro Anastasi (CHI ERA), celebrato nella Basilica di San Vittore a Varese. Molti i tifosi e gli appassionati in piazza già dalle 14 di oggi con sciarpe e cappellini di Varese e Juventus.

Il ricordo di Bettega

"È stato il mio compagno di camera, riusciva a darmi tranquillità per affrontare una sfida dura. È stato l'uomo simbolo degli anni '70, era un mondo diverso, non paragonabile a quello di oggi. Era un grande uomo", Sono queste le parole pronunciate da Roberto Bettega per ricordare Anastasi, suo compagno di squadra alla Juventus e in nazionale. "Il mio gol di tacco? Il cross era di Anastasi, ricordo bene – ha aggiunto Bettega – Era una persona che ti incitava e ti instradava, è stato davvero importante nella mia vita, come uomo e come amico. Niente minuto di silenzio? Non sono domande da porre a me, il mio minuto di silenzio è iniziato venerdì alle 11 quando sono stato informato della sua scomparsa".

Gentile: "Vergognoso che non si sia osservato minuto di silenzio su tutti i campi”

"È vergognoso che ad Anastasi non sia stato tributato un minuto di raccoglimento su tutti i campi di Serie A. C'è grande amarezza", ha invece detto Claudio Gentile arrivando al funerale. Solamente Juventus e Inter hanno ricordato il campione d'Europa del 1968 con un minuto di raccoglimento prima delle rispettive partite. "Il valore della memoria di Anastasi è molto forte, da tifosi ci ha regalato emozioni in quell'unico Europeo vinto dall'Italia nel 1968. Anastasi ha creato la nobiltà dell'essere meridionale", ha affermato Beppe Marotta cercando di spegnere le polemiche sul mancato minuto di raccoglimento. "A Lecce lo abbiamo fatto - spiega l'ad dell'Inter – come club, era un doveroso gesto di riconoscenza verso una figura di grandi valori. Per il resto mi pare sia stata una situazione contingente. La federazione lo ricorderà nei prossimi impegni delle Nazionali".

Oriali: “Un simbolo di tutti e un grande amico”

"Era impossibile non volergli bene, era un simbolo di tutti e un grande amico. Voglio ricordarlo con un sorriso". Lele Oriali ricorda così Anastasi. " È stato un onore – ha proseguito Oriali – poter giocare con lui e poterlo frequentare. Aveva tanti valori umani, era un grande giocatore". Oriali, dietro gli occhiali da sole, si abbandona alla commozione: "Nell'ultimo periodo non l'ho sentito spesso e me ne dispiaccio".

Chi era Anastasi

L'ex calciatore, simbolo della Juventus degli anni '70, è morto all'età di 71 anni. Nato a Catania, esordì a Varese e diventò grande con la maglia bianconera che indossò dal 1968 al 1976 vincendo tre scudetti. Anastasi è stato anche campione europeo con la nazionale italiana nel 1968, in azzurro ha giocato 25 partite siglando 8 reti. Considerato uno dei migliori attaccanti italiani della sua generazione, giocò con la Juventus 258 partite in Serie A realizzando 78 reti, laureandosi capocannoniere della Coppa delle Fiere 1970-1971 e della Coppa Italia 1974-1975. Chiuse la carriera dopo aver indossato le maglie di Inter, Ascoli e Lugano.  

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