Corteo a Milano per Liliana Segre. Lei: "Lasciamo odio ad anonimi da tastiera". VIDEO

Lombardia

"Oggi con le nostre fasce tricolori - dice il presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro - vogliamo fare da scorta civica a Liliana Segre. Oggi siamo tanti di tutti gli schieramenti politici" 

Al via a Milano la manifestazione ‘L’odio non ha futuro’, organizzata contro l'odio e il razzismo e in solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre. Secondo il presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, sono circa 600 i sindaci italiani che hanno aderito alla manifestazione. Il corteo è partito da piazza Mercanti e attraversando la Galleria Vittorio Emanuele II ha raggiunto la senatrice a vita, salutata fra gli applausi e al grido di 'Liliana, Liliana'. I partecipanti al corteo hanno cantato le note di Bella Ciao mentre le persone schierate ai lati della Galleria hanno applaudito la senatrice a vita, affiancata dai sindaci di Milano e Pesaro, Giuseppe Sala e Matteo Ricci. La marcia si è conclusa in piazza Scala, davanti a Palazzo Marino, dove la senatrice ha preso la parola.

Segre ai sindaci: "Il vostro impegno decisivo per la memoria"

"C'è una grande musica in questa piazza, il tempio della musica oggi è all'aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l'odio agli anonimi della tastiera", ha detto Segre al termine della marcia. "Ringrazio il mio amico sindaco di Milano Giuseppe Sala e il mio amico sindaco di Pesaro Matteo Ricci, il presidente dell'Anci Antonio Decaro e tutti i seicento, forse mille sindaci che hanno voluto essere qui a rappresentare non un partito, ma un sentimento civico condiviso da amministrazioni di diverso colore politico, unite oggi in questa alleanza trasversale. Grazie", ha proseguito Segre rivolgendosi ai sindaci dal palco di piazza Scala. "Voi avete una missione difficile e apprezzo tantissimo che per qualche ora abbiate voluto lasciare i vostri compiti per questa occasione. Il vostro impegno può essere decisivo per la trasmissione delle memoria". "Da quando ho trovato la forza di raccontare, guardo gli occhi dei giovani che mi ascoltano e spero molto in loro, future candele della memoria", ha continuato la senatrice a vita. "Oggi guardo questi figli con la fascia tricolore che sono venuti qui per gridare 'basta odio parliamo d'amore'". "Stasera non c'è indifferenza, ma c'è un'atmosfera di festa. Cancelliamo tutti le parole 'odio' e 'indifferenza' e abbracciamoci in un catena umana che trovi empatia e amore nel profondo del nostro essere", ha concluso. Al termine dell'intervento è stato osservato un minuto di silenzio, poi Decaro ha consegnato alla senatrice a vita una fascia tricolore "a nome di tutti i Comuni italiani". La manifestazione si è quindi conclusa con i primi cittadini e la senatrice che hanno intonato l'Inno nazionale.

Le parole del presidente Anci Antonio Decaro

"Tutti i sindaci indipendentemente dal colore politico sono arrivati da tutta Italia per dimostrare l'affetto nei confronti di Liliana Segre. Con la fascia tricolore che tiene insieme le nostre comunità ma anche il Paese - ha sottolineato Decaro -. Vogliamo dire con forza a tutti che non accettiamo nessun tipo di fanatismo, l'unico fanatismo che i sindaci accettano in questo Paese è quello per la libertà, la democrazia e il rispetto degli altri - ha proseguito -. Per questo oggi con le nostre fasce tricolori vogliamo fare da scorta civica a Liliana Segre. Oggi siamo tanti di tutti gli schieramenti politici". "Ci sono questioni sulle quali non ci si può dividere e i sindaci su questi temi non si dividono mai. Noi siamo qui oggi per condannare le parole di violenza che sono arrivate a Liliana Segre", ha concluso.

L'iniziativa

L'iniziativa è stata organizzata dal Comune di Milano, insieme ad Associazione nazionale comuni italiani (Anci), Autonomie locali italiane (Ali) e Unione province italiane (Upi), per testimoniare la vicinanza delle Amministrazioni di piccoli, medi e grandi comuni alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz, oggi sotto scorta a causa di ripetute minacce antisemite. Al corteo partecipano, tra gli altri, i sindaci di Torino Chiara Appendino, di Palermo Leoluca Orlando, di Bologna Virginio Merola, di Parma Federico Pizzarotti e di Bergamo Giorgio Gori, tutti con le fasce tricolori. In prima fila anche il responsabile enti locali della Lega, Stefano Locatelli, sindaco di Chiuduno (Bergamo). I sindaci reggono un striscione giallo con scritto "L'odio non ha futuro". 

Il commento del sindaco Giuseppe Sala

"Non siamo organizzatissimi in termini di ordine ma di idee sì, siamo tutti molto felici di essere qua e io spero che lo sarà soprattutto Segre e il paese per questa nostra testimonianza di cui c'è bisogno". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala arrivando in piazza Mercanti. "Oggi è veramente la giornata per Segre, di Segre, per l'Italia e infatti abbiamo deciso che nessuno dei sindaci parlerà dal palco, solo la senatrice - ha aggiunto -. A noi il gesto, a lei le parole e le parole di Liliana sono sempre le parole giuste".
Secondo il sindaco Sala esiste un rischio razzismo in Italia. "Siamo qua anche per questo, certo che c'è. Io voglio continuare a credere nella bontà degli italiani. Però è chiaro che viviamo in un'epoca in cui è facile far montare le tensioni e gli odii e per cui noi sindaci più di altri ce ne accorgiamo, ed è prima di tutto nostro dovere essere qua". "Il nostro è un no all'odio e all'antisemitismo. Seicento sindaci non si muovono per niente, si muovono perché credono in qualcosa", ha concluso prima della partenza della marcia. Dal palco in piazza Scala ha poi aggiunto: "Mandiamo un messaggio ai fomentatori di odio: avete visto stasera la mobilitazione di sindaci e cittadini e siamo pronti a tornare in piazza se questo clima di odio non cambierà". 

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