Studente bocciato alla scuola media e promosso dai giudici nel Cremonese

Lombardia
Immagine di archivio (ANSA)

L’avvocato del padre del ragazzo, dopo che il Tar di Brescia aveva dato ragione all’istituto, ha vinto il ricorso. Il consiglio di Stato ha sancito che non è giuridicamente possibile impedire l’ammissione alla classe successiva  

Uno studente cremonese, che lo scorso anno frequentava la prima media di una scuola in provincia di Cremona, è stato promosso dai giudici del consiglio di Stato dopo essere stato bocciato dai professori. L’avvocato del padre del ragazzo, Michele Modesti, dopo che il Tar aveva dato ragione, in primo grado, al Miur e all’istituto, ha presentato ricorso e ha vinto. La vicenda è stata riportata oggi da ‘La Provincia di Cremona’. Le lezioni sono cominciate da due mesi e ora l’alunno, se deciderà di farlo, potrà frequentare la classe seconda.

Le motivazioni dell’ordinanza

L’ordinanza della sesta sezione del consiglio di Stato sancisce di fatto, come principio e non per ragioni attinenti al rendimento scolastico, che non è giuridicamente possibile bocciare in prima media. La motivazione, contenuta nel provvedimento, è la seguente: "L’ammissione alla classe successiva nella scuola secondaria di primo grado deve fondarsi su un giudizio che faccia riferimento a periodi più ampi rispetto al singolo anno scolastico, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento attesi in una o più discipline".

Violazione del patto formativo

Il testo del documento prosegue: “La scuola non ha inserito l’alunno in alcun programma di recupero e/o intervento per il recupero di situazioni di ritardo, tra l’altro già accertate in sede di scrutinio intermedio e di svantaggio, nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica”. L’avvocato della famiglia aveva denunciato la violazione dell’articolo 8 del patto formativo, ragion per cui il consiglio di Stato ha promosso in seconda media lo studente.

Milano: I più letti