Milano, non risponde al gip l'ergastolano che ha accoltellato 79enne

Lombardia

L’interrogatorio si è svolto nel carcere di San Vittore. Il 60enne è stato condannato al fine pena mai per aver ucciso quattro persone, di cui tre carabinieri, negli anni Settanta 

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Alberto Cianci, il 60enne condannato all’ergastolo per aver ucciso quattro persone, di cui tre carabinieri, e arrestato per aver accoltellato un 79enne durante un permesso premio sabato scorso nel capoluogo lombardo. Oggi è stato sentito dal gip di Milano Ilaria De Magistris, che nelle prossime ore depositerà il suo provvedimento per tentato omicidio e rapina. L’interrogatorio si è svolto nel carcere di San Vittore. Il 60enne, difeso dal legale Ursula Lionetti, ha deciso di rimanere in silenzio e di non spiegare i motivi del suo gesto. Quando è stato bloccato dalla polizia aveva appena buttato, tra le varie cose, anche uno scontrino della vittima.

La condanna all'ergastolo

Cianci nel '79 era stato arrestato, neanche ventenne, per aver ucciso tre carabinieri della stazione di Melzo. Inizialmente aveva negato di aver compiuto la strage, poi nel processo d'appello, nel 1983, aveva scritto una lettera ai giudici per assumersi le sue responsabilità. Condannato all'ergastolo per i tre omicidi (per il quarto, compiuto a 15 anni, era stato in riformatorio), da 40 anni il 60enne era detenuto, prima ad Opera e poi a Bollate.

Il permesso premio

A fine luglio scorso aveva ottenuto il primo permesso premio sulla base di una relazione favorevole del carcere, in cui si diceva di un suo cambiamento reale e di un percorso positivo negli ultimi anni. Sabato scorso, però, al terzo permesso Cianci ha aggredito un anziano di 79 anni all'ospedale San Raffaele di Milano con un taglierino, colpendolo alla gola. Le condizioni della vittima sono migliorate in questi giorni.

Milano: I più letti