Milano, stuprano una ragazza mentre l’amico li filma: arrestati

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

In manette due cugini di 32 e 26 anni, accusati di aver violentato una ragazza nell’estate del 2018 dopo una serata in una discoteca nella zona dell’Idroscalo. A riprendere la scena sarebbe stato un minorenne, per il quale ora procede la magistratura minorile 

Due cugini di 26 e 32 anni, entrambi originari del Casertano, sono stati arrestati giovedì su ordinanza del gip di Milano, Anna Magelli, perché accusati di aver violentato una ragazza dopo una serata in una discoteca nella zona dell'Idroscalo, nel capoluogo lombardo. La violenza, che si sarebbe consumata nell’estate del 2018, sarebbe stata filmata con un telefonino da un minorenne, amico dei due cugini, per il quale ora procede la magistratura minorile. Il 32enne arrestato sarebbe imparentato con esponenti di un clan del Casertano e risulta anche inserito in un programma di protezione.

Le violenze

Dopo la nottata in discoteca, la ragazza sarebbe stata violentata prima all’interno di un’abitazione, poi in un’auto. La donna ha denunciato, inoltre, che i suoi presunti aggressori potrebbero averle messo qualche sostanza nel cocktail che stava bevendo.

La ricostruzione

La ragazza ha raccontato agli inquirenti di aver conosciuto il più giovane dei due cugini qualche giorno prima in un’altra discoteca, per poi incontrarlo nuovamente il 4 agosto, questa volta insieme al 32enne e al loro amico minorenne. Le violenze sarebbero avvenute dopo la serata, quando i due uomini sono riusciti a far salire sulla loro auto la giovane, la quale ha riferito che si sentiva stordita. I due arrestati saranno interrogati oggi dal gip. Il 26enne è detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, il 32enne invece a Milano.

Uno degli arrestati ha precedenti per associazione mafiosa

Secondo il gip i due hanno approfittato "della condizione di inferiorità psichica" della giovane "che aveva assunto sostanze alcoliche" e "forse anche inconsapevolmente sostanze stupefacenti, inserite nel bicchiere da cui stava bevendo da uno dei tre ragazzi". Lo scrive il gip di Milano, Anna Magelli, nell'ordinanza cautelare eseguita nell'ambito dell'inchiesta del dipartimento guidato dal procuratore aggiunto Letizia Mannella. Intanto, il 26enne difeso dal legale Nello Sgambato, si è difeso parlando di rapporti consenzienti tra lui e la ragazza e dicendo anche che lui non le versò nulla nel cocktail. L'altro presunto aggressore - si legge nell'ordinanza - ha precedenti per associazione mafiosa e risulta "anche sottoposto a programma di protezione del Ministero dell'Interno".

Il racconto della vittima

"Falla stare zitta, se ci sentono è un casino". E' una delle frasi che emerge dal racconto delle violenze subite dalla vittima, riportato nell'ordinanza. La ragazza ha affermato che, scrive il gip, "quando aveva chiesto ai tre ragazzi di fermarsi (le violenze sarebbero avvenute nella casa di uno dei due e in auto nella notte tra il 4 e il 5 agosto 2018, ndr)", un altro ragazzo, 17enne all'epoca, e il 32enne, "rivolgendosi al 26enne", gli avevano detto "falla stare zitta". Il minorenne, scrive il gip, "durante gli atti di violenza sessuale, ha anche scattato alcune fotografie" con un cellulare.
La giovane, poi, ha messo a verbale che "mentre beveva un cocktail" nella discoteca 'Papaya' "era stata avvicinata" dal 17enne, il quale, "dopo averle preso il bicchiere dalle mani e aver bevuto un sorso, si era voltato, dandole le spalle" e subito dopo "si era nuovamente voltato verso di lei, restituendole il bicchiere". Da quel momento, ha detto ancora, "non capivo più nulla". Da qui la possibilità che le sia stata messa della droga nel bicchiere. A riscontro nelle indagini, oltre agli accertamenti medici effettuati dalla clinica Mangiagalli, anche le dichiarazioni di due amici della ragazza (denunciò l'accaduto poche ore dopo "in lacrime") che erano con lei nella discoteca quella notte. All'arresto dei due si è arrivati anche attraverso l'analisi dei tabulati telefonici e a riconoscimenti fotografici, usando pure le immagini dei profili Facebook.

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