Matrimonio combinato a Pavia: arrestati dopo il "Sì" in municipio

Lombardia
Immagine di archivio (ANSA)

Gli agenti sono intervenuti durante il lieto evento a Palazzo Mezzabarba per ammanettare un 31enne e una 30enne: dalle indagini risulta che le loro fossero nozze "di facciata" per far ottenere al novello sposo la cittadinanza italiana

Dopo il ‘Sì’, pronunciato all’interno di Palazzo Mezzabarba (sede del municipio di Pavia), la polizia postale di Milano ha tratto in arresto i due novelli sposi (un egiziano di 31 anni e un’italiana di 30 anni, entrambi residenti in città). L’accusa nei loro confronti, stando alle indagini delle forze dell’ordine, è che le nozze celebrate in quel momento fossero soltanto "di facciata" per far ottenere all’uomo la nazionalità italiana. La notizia è stata riportata da La Provincia pavese.

Il blitz della polizia durante la cerimonia

Un dipendente dello stato civile era stato contattato per celebrare le nozze. Il rito si è svolto nella sala che di solito ospita le sedute del consiglio comunale. Tra gli invitati, però, si era infiltrato un agente della polizia postale di Milano. Dopo la lettura degli articoli del codice relativi al matrimonio e dopo il reciproco ‘Sì’ tra gli sposi, in municipio si sono presentati altri colleghi dell’agente in servizio. Colti in flagrante, i due sono stati accompagnati in questura per essere interrogati.

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