Processo Ruby ter: teste chiave afferma di aver subito violenza fisica

Lombardia

Durante la deposizione in tribunale, Chiara Danese è scoppiata in lacrime e ha confermato la sua versione, raccontata anni fa, sul ‘bunga-bunga’ nella villa di Silvio Berlusconi: “Ora sono in cura e prendo dei farmaci”, ha detto la donna 

Chiara Danese, una delle testimoni chiave del processo Ruby Ter (TUTTI I PROCESSI), durante l’udienza di oggi a Milano è scoppiata a piangere mentre raccontava la sua versione dei fatti sul ‘bunga-bunga’ nella villa di Silvio Berlusconi. La donna ha dichiarato che quella sera ad Arcore, nel 2010, “ho visto e subito una violenza psicologica e fisica”. La teste ha poi affermato di aver “sofferto tanto, anche ora sono in cura e prendo dei farmaci”.

Danese: “Questa situazione mi ha rovinato la vita”

Il dibattimento è entrato nel vivo oggi con la testimonianza della 27enne, che all'epoca aveva 18 anni. La testimone chiamata dall'accusa (assieme ad Ambra Battilana che deporrà in un'altra udienza) ha fornito, rispondendo alle domande del procuratore Tiziana Siciliano, molti dettagli che già aveva reso nelle testimonianze nei processi a carico di Berlusconi, Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. La ragazza è scoppiata a piangere quando ha raccontato: "Questa situazione mi ha rovinato la vita, sono stata vittima di bullismo, non potevo più uscire di casa dopo che il mio nome era finito su tutti i giornali, ho sofferto di depressione, di anoressia, e ancora oggi sono in cura, vivo in una realtà piccola e mi hanno affibbiato un'etichetta. Ho ricominciato a studiare per trovarmi un lavoro e la mia famiglia mi sta aiutando". Poi ha aggiunto ai cronisti durante una pausa dell'udienza: "In passato sono stata minacciata da persone che conoscevano quello che era successo, ho avuto tanta paura, le ho ricevute da personaggi che fanno parte di questo processo, mi dicevano 'stai attenta, guardati le spalle'".

Il racconto della ragazza in aula

In aula, rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio, la 27enne ha raccontato che l'ex collaboratore di Mora, Daniele Salemi, dopo la serata ad Arcore, "voleva farmi prostituire, voleva farmi diventare una escort, mi minacciava anche". Sempre davanti ai giudici della settima penale (presidente del collegio Marco Tremolada), sulla serata a villa San Martino del 2010, dalla quale se ne andò, ha aggiunto: "Io ero destinata a Emilio Fede e Ambra Battilana a Berlusconi, così avevo capito". Il pm Gaglio ha mostrato alla giovane un album fotografico e lei ha riconosciuto tra le partecipanti alla serata le gemelle De Vivo, Marysthell Polanco e Roberta Bonasia. Su quest'ultima ha dichiarato: "Lei mi disse di non dire ad altri ciò che avevo visto, che non mi dovevo azzardare".
Danese ha parlato, come aveva già fatto in passato, di "toccamenti" tra Berlusconi e le altre ragazze, di "baci sui seni", e di ragazze che "toccavano le parti intime di Berlusconi, come per gioco". Minetti, poi, "si strusciava su Fede e Berlusconi" e le "altre ragazze ci provavano a coinvolgermi, a far spogliare me e Ambra". E quando decise di andarsene con Ambra, Fede "mi disse 'decidi tu di andartene, ma sappi che non lavorerai nel mondo dello spettacolo'". Quando "uscì il primo articolo, chiamai Fede e lui mi rispose chiedendomi se volevo dei 'soldini' da lui, ossia da Berlusconi". Ha parlato anche del "memoriale" che con Ambra depositò in Procura nell'aprile 2011, mentre il difensore di Berlusconi, l'avvocato Federico Cecconi, nel controesame, ancora in corso, sta provando ad evidenziare incongruenze nei racconti della testimone.

Le serate ad Arcore

L'ex concorrente di Miss Italia ha ricostruito la vicenda spiegando di essere stata portata ad Arcore, nove anni fa, da Emilio Fede, il quale le avrebbe promesso che avrebbe fatto "la 'meteorina' a 5mila euro a settimana". Tra l'altro, ha detto, "a 18 anni purtroppo non conoscevo Berlusconi, ero un po' ignorante, a me all'inizio Arcore sembrava solo un locale esclusivo di Milano". Ha parlato delle "barzellette sconce" che l'allora premier avrebbe raccontato a cena e poi ancora della famosa "statuetta di Priapo" con la quale le altre ragazze "simulavano rapporti orali", con Berlusconi che poi diceva: "siete pronte per il bunga-bunga?". E ancora: "Lo baciavano in bocca, le ragazze lo chiamavano 'papi', lui mentre ci accompagnava ci toccava dietro, a me e ad Ambra, io avevo paura".

Il 'bunga-bunga'

Danese ha poi descritto ciò che accadde nella sala del 'bunga-bunga': "C'erano balletti erotici davanti al palo, per le altre ragazze sembrava la normalità, arrivò la Minetti, ballò attorno al palo e si spogliò tutta e poi si fece baciare i seni da Berlusconi". Danese decise di chiedere a Fede di andare via, "perché mi sentivo male, mi sentivo a disagio". E se ne andò assieme ad Ambra, Fede "era infastidito".

Le udienze saltate e i prossimi appuntamenti in tribunale

Il procedimento che vede coinvolto il leader di Forza Italia e altre 28 persone (tra cui molte ‘olgettine’) per corruzione in atti giudiziari ha subito uno stop lunedì 14 ottobre, a causa di un legittimo impedimento di Simonetta Losi, moglie del pianista di Arcore, Danilo Mariani, e anch’essa imputata nel processo. In quell’occasione avrebbe dovuto testimoniare Melania Tumini, ex amica di Nicole Minetti che nei due precedenti iter giudiziari (Ruby e Ruby bis) aveva parlato delle serate a luci rosse a Villa San Martino. L’udienza non si è aggiornata nemmeno lo scorso 21 ottobre a causa dello sciopero degli avvocati penalisti. Perciò ‘Ruby ter’ è ripreso questa mattina con la testimonianza di Chiara Danese. Nel corso della giornata si attendono anche quelle di Melania Tumini e di Ambra Battilana. Altre due sedute sono state fissate per l’11 e il 18 novembre.

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