Vittime del raggiro, che sarebbe stato messo in atto con la complicità di alcune banche, anche alcuni personaggi noti quali Vasco Rossi
Il pm di Milano Grazia Colacicco ha chiuso le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, riguardanti la presunta maxi truffa per quasi 500 milioni di euro e oltre 300 persone raggirate, con al centro la vendita di diamanti a prezzi gonfiati rispetto al valore di mercato, emersa nel febbraio scorso. Inchiesta che aveva portato ad un sequestro preventivo da oltre 700 milioni di euro, anche carico di cinque banche indagate.
Le persone coinvolte
Vittime del raggiro, che sarebbe stato messo in atto con la complicità di alcune banche, anche alcuni personaggi noti quali Vasco Rossi, che avrebbe perso circa 2,5 milioni di euro, l'industriale Diana Bracco (più di un milione), la conduttrice tv Federica Panicucci (54mila euro) e l'ex showgirl Simona Tagli (29mila euro). Come risulta anche dall'atto di chiusura delle indagini, che prelude alla richiesta di processo per 87 persone fisiche e 7 giuridiche, fu il Banco Popolare, poi diventato Banco Bpm dopo la fusione, a proporre a Vasco Rossi l'acquisto di diamanti a prezzi gonfiati e la rockstar avrebbe versato con tre bonifici il 20 luglio 2009, il 22 febbraio 2010 e il 14 ottobre 2011, rispettivamente 1,043 milioni di euro, 520 mila euro e poco più di un milione. Tra i presunti truffatori Maurizio Faroni, ex ad di Banca Aletti e poi ex dg di Banco Bpm (si è dimesso dopo che è emersa l'inchiesta), e altri dirigenti e funzionari di istituti di credito che avrebbero raggirato "decine di migliaia di risparmiatori (oltre 300 le vittime delle truffe accertate e indicate nell'atto, ndr)", con "contratti di acquisto dei diamanti, per un prezzo notevolmente superiore al reale valore della pietra (mediamente tra il 30 e il 50%, ma a volte anche l'80%)".
Il ruolo delle banche
Secondo gli inquirenti, la complicità delle banche sarebbe stata ripagata con regalie varie. La Idb, ad esempio, avrebbe fatto "una serie di regali ai vertici del Banco Bpm e di Unicredit". In particolare, l'ex direttore generale del Banco Bpm, Maurizio Faroni, uno degli indagati avrebbe ricevuto "oggetti di archeologia", oltre che 150mila euro di donazioni ad una onlus da lui presieduta. E' emerso anche che Idb "ha aderito più volte all'aumento di capitale del Banco Popolare e di Unicredit".
Gli indagati
Tra gli indagati nell'inchiesta, oltre a dirigenti e direttori di filiali degli istituti coinvolti e l'ex ad di Banca Aletti, Maurizio Zancanaro, anche Franco Novelli, consigliere di amministrazione della IDB fino al maggio del 2016. Era già stata stralciata, invece, la posizione dell'imprenditore Claudio Giacobazzi, amministratore delegato della Intermarket Diamond Business di Milano morto suicida nel maggio 2018.