Strage Erba: Procura di Milano respinge istanza revisione di Marzouk

Lombardia
Immagine d'archivio Ansa

L’uomo, marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef, due vittime della strage, ha più volte messo in dubbio la colpevolezza di Olindo Romano e Rosa Bazzi. La sua richiesta è inammissibile in quanto lui, persona offesa, non ha alcun titolo per presentarla

La Procura generale di Milano ha respinto la richiesta di Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef, due delle quattro vittime della strage di Erba dell'11 dicembre 2006, di attivare, raccogliendo nuovi elementi, la revisione della sentenza di condanna all'ergastolo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi. L'istanza è stata dichiarata inammissibile dall'Avvocato generale Nunzia Gatto, anche perché in primo luogo Azouz, in qualità di persona offesa, non ha alcun titolo per richiedere la revisione.

Marzouk ha più volte dubitato della colpevolezza della coppia

Azouz Marzouk in diverse interviste nell'ultimo periodo ha messo in dubbio la colpevolezza della coppia, che ha confessato, e il suo legale, l'avvocato Luca D'Auria, ha contestato proprio la genuinità della confessione e chiesto anche una "audizione urgente" di Rosa Bazzi. L'Avvocato generale Nunzia Gatto, che ha respinto l'istanza di Azouz, aveva rappresentato, tra l'altro, l'accusa nel processo di secondo grado a Milano che nell'aprile del 2010 confermò l'ergastolo per Olindo e Rosa. Nella requisitoria l'allora sostituto procuratore spiegò che i coniugi erano "persone crudeli".

I parenti delle vittime chiedono rispetto

Nella strage morirono anche la madre di Raffaella Castagna, Paola Galli, e una vicina di casa, Valeria Cherubini. Si salvò il marito della Cherubini, Mario Frigerio, che divenne il principale teste e morì anni dopo. Dopo l'iniziativa di Marzouk, che risale allo scorso aprile, Elena e Andrea Frigerio, figli di Valeria Cherubini, si erano detti adirati. "Chiedono che sulla strage di Erba sia posta la parola fine - aveva spiegato il loro legale, Manuel Gabrielli - e rivendicano la correttezza dell'iter processuale che ha visto i coniugi Romano condannati in via definitiva: lo chiedono per rispetto nei confronti di tutte le vittime". Allo stesso modo, i fratelli Pietro e Giuseppe Castagna erano rimasti "sconcertati dalle ripetute dichiarazioni" a organi di stampa "del signor Azouz Marzouk che si permette di insinuare - aveva chiarito il legale Massimo Campa - in maniera nemmeno velata un loro coinvolgimento nell'assassinio brutale della mamma Paola, di Raffaella e del piccolo Youssef".

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