Orio al Serio, cade un ultraleggero: morta 15enne, altri tre feriti

Lombardia
L'incidente (ANSA)

Sul velivolo c'erano anche la gemella della vittima e la loro sorella maggiore di 18 anni, rimaste ferite nell'incidente. Il padre, che guidava il mezzo, è in condizioni gravissime

Alle 10:20 di questa mattina, nei pressi dell'aeroclub accanto all'aeroporto di Bergamo, è precipitato un ultraleggero, un Cessna Mooney (FOTO). Nello schianto è morta una giovane di 15 anni, figlia del pilota del piccolo aereo da turismo, Stefano Mecca, commercialista di Bergamo, esperto di volo e vicepresidente dell'aeroclub di Orio al Serio. Con loro sul velivolo c'erano la gemella della vittima, che era seduta di fianco al padre, e la loro sorella maggiore di 18 anni. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) e la procura di Bergamo hanno aperto un'inchiesta sull'incidente.

I feriti

I tre sopravvissuti all'incidente sono stati trasportati in ospedale d'urgenza. Mecca è stato ricoverato in gravissime condizioni al Papa Giovanni XXIII di Bergamo e poi trasferito al Centro Grandi Ustionati di Verona, visto che il velivolo ha preso fuoco dopo lo schianto. L'altra gemella è stata trasportata al Bolognini di Seriate e poi all'ospedale Niguarda di Milano, mentre la terza figlia all'ospedale Gavazzeni di Bergamo.

L'incidente

L'ultraleggero, da quanto ricostruito, pare si stesse si stesse dirigendo verso Venezia, quando ha avuto dei problemi e ha cercato di atterrare a Bergamo. È finito su una cunetta poco prima della pista dell'aeroclub che si trova fuori dall'area dell'aeroporto di Orio al Serio. L'aereo nell'impatto ha rotto un'ala e si è verificata una copiosa perdita di carburante che ha causato l'incendio. Sul posto sono subito accorse quattro ambulanze, due auto mediche e l'elisoccorso. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco, polizia e carabinieri, oltre alla polizia di frontiera e alle squadre di emergenza aeroportuali. La zona è stata recintata e inibita la transito per consentire i rilievi.

Le parole del procuratore

Maria Cristina Rota, procuratore facente funzioni, ha ricostruito con carabinieri e polizia l'accaduto: "Il velivolo era partito da poco - ha spiegato ai cronisti - quando ha accusato alcuni problemi e stava rientrando sulla pista per tornare all'Aeroclub. Durante l'atterraggio, l'aereo era troppo veloce e ha tentato di riprendere quota, ma non ci è riuscito, si è inclinato sul lato destro, ha deviato la direzione, si è infilato tra due pali e poi è finito a terra strisciando sull'asfalto e finendo contro la massicciata".

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