Arena Po, quattro morti sul lavoro: si indaga per omicidio colposo plurimo
LombardiaUno dei dipendenti è caduto in una vasca di liquami mentre gli altri tre sono deceduti nel vano tentativo di recuperare il collega
Un operaio è caduto nella vasca dei liquami e gli altri tre sono morti per soccorrerlo. Quattro persone sono decedute in un incidente sul lavoro avvenuto intorno alle 12 in un allevamento di bovini in via San Rocco ad Arena Po, in provincia di Pavia. Due corpi sono stati recuperati in breve tempo dai vigili del fuoco, mentre per gli altri due è stato necessario svuotare la vasca di compostaggio dei fertilizzanti, situata vicino a una stalla, dove tutti e quattro erano finiti. Sul posto sono giunti i tecnici della Asst, Aziende Socio Sanitarie Territoriali, oltre al procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, che coordina le indagini affidate ai carabinieri della compagnia di Stradella.
Si indaga per omicidio colposo plurimo
La Procura di Pavia ha aperto un indagine per omicidio colposo plurimo, un atto dovuto. L'ipotesi di reato, sulla quale sono in corso gli accertamenti da parte di magistratura e carabinieri, è emersa questa sera da fonti investigative.
L'incidente
A quanto si apprende, i due dipendenti stavano caricando un'autobotte con i liquami, che poi avrebbero dovuto spargere nei campi. Forse ci sono stati problemi nell'aspirazione, un operaio si è calato nella vasca ed è caduto. Gli altri tre, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sono a loro volta caduti nel vano tentativo di recuperare il loro connazionale. Ogni sforzo per salvarli è stato inutile.
Le vittime
Le quattro persone morte nell'incidente, tutte di nazionalità indiana, sono due fratelli, Prem Singh di 48 anni e Tarfem Singh di 45 anni, che avevano rilevato l'azienda cinque anni fa, e i loro dipendenti di 29 e 28 anni, Harminder Singh di 29 anni e Manjinder Singh di 28 anni. Un terzo dipendente, sempre di origine sikh, è l'unico rimasto in vita. Il recupero dei cadaveri si è svolto tra la disperazione dei familiari delle vittime, giunti ad Arena Po anche dalle province di Brescia e Cremona. Il sindaco di Arena Po, Alessandro Belforti, ha espresso cordoglio a nome del paese: "Erano grandi lavoratori, che si erano integrati bene nella nostra realtà".
“Sicurezza diritto irrinunciabile”
“Il mio pensiero va prima di tutto alle famiglie”, afferma su Twitter il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova. “La sicurezza sul lavoro è un diritto irrinunciabile, dobbiamo fare ogni sforzo per garantirlo”. Sempre su Twitter Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, scrive: “È una tragedia agghiacciante che ci lascia tutti sgomenti e senza parole. È davvero una sconfitta per tutti". Poi aggiunge: "La sicurezza sul lavoro è una priorità, una vera emergenza nazionale che il nuovo governo deve affrontare insieme alle parti sociali con urgenza e con provvedimenti straordinari". Così Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl, in una nota: "Ennesimo agghiacciante incidente mortale sul luogo di lavoro. Ora più che mai serve un'azione forte da parte del governo, è quindi necessario un intervento tempestivo per porre fine a queste stragi silenziose. Non possiamo più restare a guardare".
"Il gravissimo incidente mortale ci riporta a quello che è un quotidiano bollettino di una guerra non dichiarata, quella dei morti sul lavoro", dichiarano in una nota congiunta Cgil nazionale, Flai Cgil nazionale, Cgil Lombardia e Flai Cgil Lombardia. "Nello stringerci alle famiglie delle vittime e nell'attesa di capire la dinamica dell'incidente - affermano - torniamo a denunciare con forza la poca attenzione al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Serve prevenzione, e quindi, formazione, serve una vera cultura della sicurezza da parte delle aziende e di tutte le istituzioni preposte ai controlli".
I sindacati: "In Lombardia 103 morti nel 2018"
Da inizio anno sono 103 le persone decedute sul lavoro in Lombardia, una "situazione inaccettabile" secondo Cgil, Cisl e Uil regionali che chiedono misure "immediate". i sindacati chiedono alla Lombardia di "rafforzare un'attività ispettiva palesemente insufficiente, inadeguata, rispetto al grave peggioramento degli accadimenti infortunistici, e in particolare di quelli mortali. Lo diremo all'assessore regionale al Welfare nell'incontro che, come Cgil, Cisl e Uil Lombardia, avremo il 16 pomeriggio - proseguono in una nota - così come lo ribadiremo nell'iniziativa pubblica che stiamo preparando". Il 30 settembre i sindacati saranno davanti alla sede della Lombardia per chiedere "ancora una volta alla Regione di decidere l'impegno di spesa degli 8 milioni di euro (raccolti nel 2018 dalle Ats attraverso le sanzioni irrogate a seguito delle violazioni alle norme antinfortunistiche) rafforzando gli organici e i controlli nei luoghi di lavoro da parte dei servizi di prevenzione e sicurezza (Spsal) delle Ats, e azioni condivise per contrastare il tragico andamento infortunistico di questi mesi". Cgil, Cisl e Uil chiedono anche l'impegno delle associazioni datoriali "attraverso una partecipazione attiva e consapevole ai tavoli istituzionali, sia regionali che territoriali".