Emessi dieci Daspo per i disordini durante Como-Lecco lo scorso maggio

Lombardia
Immagine di archivio (ANSA)

La tensione tra le tifoserie, da sempre fortemente rivali, è iniziata sin dall’arrivo in città dei supporter blucelesti. Per i destinatari divieto di accesso allo stadio per un periodo da un minimo di un anno a un massimo di due anni e sei mesi 

Il questore di Como ha emesso dieci provvedimenti di Daspo, e un undicesimo è in fase istruttoria, in relazione ai disordini verificatisi il 22 maggio scorso nei pressi dello stadio Sinigaglia in occasione della partita Como-Lecco di Serie D, match da sempre caratterizzato da forte rivalità tra le due tifoserie. I momenti di tensione si erano verificati sin dall’arrivo in stazione dei supporter del Lecco, per poi proseguire dentro e fuori lo stadio.

Destinatari del Daspo sono nove comaschi e due lecchesi

Immediata conseguenza per tutti i destinatari, nove comaschi e due lecchesi, è non solo il divieto di accesso agli impianti sportivi per un periodo che varia da un minimo di un anno a un massimo di due anni e sei mesi, ma anche l'obbligo di permanere, tre ore prima e tre ore dopo l'incontro, al di fuori della zona dello stadio, per tutta la durata del provvedimento. Altra conseguenza legata alle modifiche apportate dal Decreto Sicurezza-bis è l'impossibilità per i destinatari del Daspo di accedere allo stadio, con qualsiasi tipologia di biglietto (a titolo gratuito o pagamento), sino a quando non ottengano la riabilitazione, procedura attivabile non prima di tre anni dal termine del divieto di accesso.

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