"Sia negli anni precedenti sia nel corso degli ultimi 40 giorni, dalla frana del Ruinon non è mai precipitato a valle alcun sasso e neppure detriti di alcun genere", sottolinea il legale Ezio Trabucchi
La strada che da Bormio, in Valtellina, conduce a Santa Caterina Valfurva (Sondrio) è chiusa per rischio frana del Ruinon dal 22 giugno, e ora, dopo settimane di interruzione dell’importante arteria senza che si siano verificati smottamenti, numerosi operatori del territorio minacciano di intraprendere iniziative giudiziarie per il grave danno economico apportato, in piena stagione estiva, alle loro attività.
Le parole del legale
"I miei assistiti - spiega l'avvocato Ezio Trabucchi - mi hanno conferito mandato per svolgere gli opportuni approfondimenti e, nel caso, valutare ogni iniziativa in merito alla fondatezza e legittimità di tutti i provvedimenti adottati dalle autorità competenti riguardo la chiusura o limitazione del transito della strada provinciale n.29 nel tratto Sant'Antonio-Santa Caterina Valfurva a partire dal 22 giugno". "Ciò che lascia fortemente e francamente perplessi - aggiunge il legale valtellinese - è che, sia negli anni precedenti sia nel corso degli ultimi 40 giorni, dalla frana del Ruinon non è mai precipitato a valle, interessando la strada interessata alle chiusure, alcun sasso e neppure detriti di alcun genere". L’avvocato invita i pubblici amministratori a trovare al più presto "un punto di equilibrio tra la doverosa tutela della pubblica incolumità e la tutela, altrettanto doverosa e istituzionale, dell'economia e del benessere di una comunità e del suo territorio".