Rozzano, uccise ex suocero per abusi su nipote: rinviato a giudizio

Lombardia
L'omicidio di Rozzano (ANSA)

L'agguato era avvenuto nel parcheggio di un supermercato a febbraio. L'accusa nei confronti del killer e del suo complice è di omicidio premeditato pluriaggravato

È stato mandato a processo con rito immediato, davanti alla Corte d'Assise di Milano, il 35enne che il 25 febbraio scorso, a Rozzano, in provincia di Milano, ha ucciso a colpi di pistola il suocero, 63 anni, indagato per aver abusato della nipotina. Lo ha deciso il gip, Teresa De Pascale, che, accogliendo la richiesta del pm, Monia Di Marco, e dell'aggiunto, Letizia Mannella, ha rinviato a giudizio anche il complice dell'omicida. I due sono finiti in cella per omicidio premeditato aggravato. 

La trappola tesa all'uomo

A febbraio, al palazzo di Giustizia, si era concluso un incidente probatorio nel quale la vittima aveva parlato degli abusi che avrebbe subito dal nonno. In quell'occasione, davanti al giudice e alla madre della bambina, figlia del 63enne ucciso, era arrivata la conferma dei racconti resi dalla piccola alla polizia in un'audizione protetta. Poco dopo, il nonno era stato ucciso. Gli inquirenti hanno ipotizzato che il 63enne sia stato attirato in una trappola, in quanto invitato appositamente a tornare a Rozzano da Napoli, dopo mesi di assenza, solo pochi giorni prima di essere ucciso. 

Contestata la premeditazione a entrambi

"Quando l'ho visto, ho avuto un black-out improvviso, immediato", aveva detto il padre della bimba davanti ai pm e al gip subito dopo il suo arresto. L'uomo ha sostenuto anche che il suo complice di 27 anni, che guidava lo scooter da cui sono partiti i colpi, non fosse a conoscenza delle sue intenzioni. I pm, invece, hanno contestato la premeditazione a entrambi, aggravante che non era stata inserita in precedenza nel decreto di fermo. 

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