Il ragazzo è stato poi accompagnato nel luogo di residenza dove da oggi è agli arresti domiciliari, con l'accusa di rapina, per un paio di colpi messi a segno prima del viaggio in Turchia dell'ottobre 2015
Alessandro Sandrini è arrivato a Brescia. Liberato ieri, mercoledì 22 maggio, dopo due anni e otto mesi di sequestro in Siria, il 34enne è arrivato questa mattina alla stazione della città lombarda. Ad attenderlo c'erano la madre e il padre. Sandrini si è limitato a ringraziare lo Stato italiano per averlo riportato a casa. È stato poi accompagnato a casa della madre, dove da oggi è agli arresti domiciliari, con l'accusa di rapina, per un paio di colpi messi a segno prima del viaggio in Turchia dell'ottobre 2015 dove è stato sequestrato.
Le parole di Sandrini
"Ringrazio le autorità italiane e ringrazio l'Italia per avermi portato a casa dopo due anni e otto mesi da incubo". Sono state queste le parole di Alessandro Sandrini al suo rientro in Italia. "Avremo modo di parlare con i giornalisti, adesso non è il momento", ha aggiunto Sandrini, apparso in buone condizioni fisiche.
"L'intelligence italiana è una garanzia"
Soddisfatto per l'operato dell'intelligence italiana si è detto anche il sottosegretario alla Difesa, Raffaele Volpi: "L'intelligence italiana è una garanzia per i cittadini, sia in Italia, che all'estero", le sue parole.
"L'operato dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna - afferma Volpi - ha consentito di riportare in Italia un concittadino e ciò dimostra le capacità dei Servizi che operano con dedizione e spirito di sacrificio, lontani dai riflettori e dalle cronache. Un plauso - conclude - va a loro per gli importanti risultati raggiunti; una capacità tutta italiana dimostrata e riconosciuta nel mondo quella di saper dialogare con tutti e nelle più complesse situazioni sapendo cogliere la sensibilità dei territori e agire al momento opportuno".