Richiesta condanna per Expo, Sala: “Ovvio che non sono contento”

Lombardia
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

"Non commento, lascio parlare il mio avvocato", dice il sindaco di Milano circa la richiesta di condanna a 13 mesi di reclusione, avanzata dalla Procura, per l'accusa di falso, nata dall'inchiesta sull'appalto per la Piastra per l'Esposizione universale

"Non commento, lascio commentare il mio avvocato. Ovvio che non sono felice", sono queste le poche parole pronunciate dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine di un suo intervento all'istituto Brookings di Washingyon Dc, dove si è parlato di Milano come modello di città globale. Il riferimento è alla richiesta di condanna a 13 mesi di reclusione, avanzata lunedì 13 maggio dalla Procura generale di Milano nei confronti del primo cittadino, in qualità di ex amministratore delegato di Expo, a giudizio con l'accusa di falso nel processo riguardante la Piastra dei servizi per l'Esposizione universale.

Il sindaco Sala: "Più amareggiato che preoccupato"

In un incontro con i giornalisti al Consolato, Sala è poi tornato sulla vicenda, dichiarando: "Sono più amareggiato che preoccupato perché dal punto di vista politico anche in caso di una condanna siamo molto lontani dalla Severino. Sono amareggiato perché penso di aver fatto un mezzo miracolo in Expo, ho lavorato anche da solo per molto tempo per cui mi duole. Rimane il fatto che chi fa una scelta di vita come la mia sa che queste cose possono accadere. Sono fiducioso, vediamo". 

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