Il ginecologo è accusato di aver prelevato senza consenso gli ovuli a un'infermiera spagnola. L'anestesista, anch'egli imputato: "Mi assumo tutte le responsabilità"
Il sostituto PG di Milano, Daniela Meliota, ha chiesto di aumentare la pena da 7 anni e 2 mesi a 9 anni di carcere per il ginecologo Severino Antinori, nel processo milanese d'Appello sulla vicenda del presunto prelievo forzato di ovuli ai danni di un'infermiera spagnola. Altre cinque persone sono imputate nel procedimento.
La posizione di Antinori
Per quel presunto prelievo forzato di otto ovuli ai danni della giovane infermiera, avvenuto nell'aprile 2016, Antinori tre anni fa era finito prima in carcere e poi ai domiciliari e nel febbraio del 2018 è stato condannato in primo grado a 7 anni e 2 mesi nel processo con al centro l'accusa di rapina degli ovociti. Oggi il Pg ha riproposto ai giudici della seconda sezione penale d'appello per il ginecologo la stessa pena che era stata richiesta dal Pm Maura Ripamonti in primo grado, ossia 9 anni, chiedendo che venga riconosciuto colpevole anche di un'accusa di lesioni, di un'altra di rapina relativa al telefono della giovane e poi di riqualificare un'accusa di tentata estorsione in estorsione.
L'anestesista si è assunto tutte le possibilità
Oggi, lunedì 6 maggio, a inizio udienza, dopo le ammissioni delle scorse settimane da parte di Bruna Balduzzi, la segretaria del medico, con cui la donna lavorava alla 'Clinica Matris', anche l'anestesista Antonino Marcianò si è "assunto tutte le responsabilità", con dichiarazioni spontanee: "Mi spiace per tutto quello che è successo, non porto rancore a nessuno, se ho sbagliato chiedo scusa e spero che il risarcimento serva alla ragazza per crearsi una vita, la migliore possibile". Marcianò verserà un risarcimento all'infermiera, parte civile nel processo. Come Balduzzi, l'anestesista ha concordato una pena di due anni in appello col sostituto PG, su cui i giudici dovranno esprimersi. La sentenza dovrebbe arrivare il 13 maggio.
La requisitoria del Pg
Per un altro coimputato, Gianni Carabetta, il sostituto pg ha chiesto di aumentare la pena da 2 a 5 anni, mentre per altri due imputati sono state chieste condanne a 8 mesi. "La Matris - ha spiegato il Pg nella requisitoria - era in crisi economica, aveva bisogno di soldi, era una macchina che faceva soldi e che non poteva essere interrotta, c'erano procedure di procreazione già avviate e l'infermiera per loro era l'unica a disposizione". L'infermiera spagnola di 23 anni raccontò nella sua denuncia di essere stata immobilizzata, sedata e poi costretta a subire l'intervento. Le ammissioni dei due imputati, poi, probabilmente avranno qualche riflesso anche sul procedimento in cui la stessa ragazza spagnola, vittima della 'rapina', risponde di calunnia dopo una denuncia dello stesso Antinori. Per lui, infine, il prossimo 28 maggio si aprirà anche un altro processo d'appello, quello con al centro l'accusa di traffico di ovociti, per la quale è stato prosciolto in udienza preliminare.