Bernareggio, picchia e minaccia la moglie per anni dopo un aborto spontaneo: allontanato
LombardiaIl marito impediva alla donna di avere qualunque contatto con l’esterno, le aveva sequestrato computer e cellulare ed era arrivato anche a minacciare i parenti della vittima
Picchiava la moglie e la minacciava di morte, tenendola segregata in casa, per “punirla” di avere avuto un aborto spontaneo. Per questo un uomo è stato sottoposto al divieto di avvicinamento alla moglie, 43 anni, e allontanamento dalla casa familiare. E’ successo a Bernareggio, in provincia di Monza. Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Monza a seguito di un'indagine dei carabinieri partita dalla denuncia della donna.
Le violenze
La donna veniva costretta dal marito a restare in casa, da cui si allontanava solo per andare al lavoro. L’uomo le impediva di avere qualunque altro contatto con l’esterno, le aveva sequestrato computer e cellulare ed era arrivato anche a minacciare i parenti della vittima quando questi si interessavano alla situazione. Le violenze sono cominciate nel giugno 2017, e proseguite per quasi due anni. La donna nel 2017 aveva avuto un aborto spontaneo.
Le minacce
"È colpa tua, ora esci di casa solo per andare a lavorare", avrebbe detto l'uomo alla moglie. "Se parli ancora vengo a casa e ti riempio di botte, te e la tua famiglia", diceva invece quando qualcuno dei parenti di lei chiedeva spiegazioni. E ancora ripeteva alla donna: "Tanto io non ho niente da perdere, in carcere ci vado volentieri, per una m.... come te ci vado".
La denuncia
La donna, dopo che il marito le aveva sequestrato cellulare e pc, aveva chiesto la separazione dal marito. Lui aveva reagito strappando le carte dell'avvocato e,aveva picchiato la 43enne colpendola con una mensola e minacciandola di morte: "io ti sgozzo". Durante l'ultima lite, a inizio aprile, l'uomo avrebbe tentato anche di soffocarla. Lei, a quel punto, è scappata in auto e ha chiesto aiuto al 112. Ai carabinieri la donna ha denunciato anni di abusi.