Milano, uccise la compagna dopo una lite: si impicca in carcere

Lombardia
Immagine d'archivio (Agenzia Fotogramma)

I medici dell'ospedale San Carlo ne hanno dichiarato la morte cerebrale. La vittima, Roberta Priore, 53 anni, era stata trovata senza vita martedì scorso nel proprio appartamento in via Piranesi 

È stato dichiarato morto Pietro Carlo Artusi, l'uomo di 48 anni che, ieri sera, si è impiccato alle sbarre della cella nel carcere di San Vittore, dove era finito per l'omicidio della compagna Roberta Priore, trovata morta martedì scorso nel proprio appartamento di Milano. Il 48enne aveva confessato il delitto davanti agli investigatori della Squadra Mobile e al PM, a cui aveva raccontato di aver ucciso la donna, con cui si frequentava da circa cinque mesi, al culmine dell'ennesima lite. Artusi, soccorso, è stato portato all'ospedale San Carlo dove questa mattina è stata convocata la commissione per la morte cerebrale, ufficialmente dichiarata sei ore dopo.

Il gesto

Da quanto si è saputo, Artusi, che era detenuto nel quinto reparto del carcere milanese di San Vittore, si è impiccato con una corda rudimentale alle sbarre della cella, dopo le 21 di ieri sera. In precedenza l'uomo non aveva manifestato istinti suicidi. In condizioni gravissime, è stato ricoverato e ora è in coma irreversibile.

I precedenti

La Polizia era già intervenuta due volte nell'appartamento di via Piranesi per litigi avvenuti fra i due. La notte dell'11 marzo scorso, un vicino aveva allertato gli agenti spaventato dalle urla della donna, ma all'arrivo degli agenti erano apparsi entrambi calmi e la donna non aveva denunciato l'episodio. Il 14 marzo, invece, era stato Artusi a telefonare al 112 raccontando di uno scontro che lo aveva convinto a lasciare l'appartamento dove si era di recente trasferito. 

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