L'uomo avrebbe picchiato la donna perché convinto che lei lo avesse tradito. Il 35enne avrebbe seviziato la vittima utilizzando anche la corrente elettrica
Un uomo di 35 anni, pregiudicato, è stato denunciato dalla polizia con l'accusa di aver brutalmente picchiato la compagna, arrivando a scaricarle addosso delle scosse elettriche, perché convinto che lei lo avesse tradito.
La brutale violenza
L'uomo, egiziano, la sera di sabato 9 marzo avrebbe atteso la fidanzata, italiana di cinque anni più giovane, fuori dal posto di lavoro dove era convinto di trovarla tra le braccia di un altro. Il 35enne l'avrebbe seguita fino a casa, in Brianza, dove l'avrebbe poi insultata e picchiata con schiaffi e calci. Secondo la ricostruzione degli agenti, l'uomo le avrebbe messo in mano un filo elettrico scoperto, disattivato il salvavita e scaricato addosso una scossa elettrica. L'uomo avrebbe poi proseguito con la sua violenza attorcigliando il cavo elettrico attorno al collo della donna e picchiandola con una bottiglia di vetro.
La fuga
Intorno alle 5 di domenica mattina la 30enne è riuscita a placare la furia del suo aggressore e a scappare da casa riuscendo a raggiungere l'ospedale di Monza. Terrorizzata, il corpo coperto di lividi, il volto tumefatto e con vistosi segni intorno al collo, la 30enne è riuscita a raccontare l'accaduto ai medici, che hanno chiamato la polizia. La vittima è stata medicata e dimessa con 22 giorni di prognosi per ecchimosi diffuse su corpo e volto.
Le violenze passate
La donna ha raccontato agli agenti di continue accuse infondate da parte del fidanzato e di due precedenti pestaggi avvenuti lo scorso febbraio. Il primo sarebbe avvenuto in auto, la donna sarebbe stata presa per i capelli e gomitate in faccia fino a farle uscire sangue dal naso. Il secondo, invece, sarebbe avvenuto due giorni dopo, sotto casa della 30enne, dove ha detto di essere stata aggredita a pugni e calci, l'uomo avrebbe continuato a picchiarla anche dopo essere caduta a terra.