Ardenno, a 56 anni decide di donare un rene al nipote in dialisi

Lombardia
Immagine d'archivio (ANSA)

“Ho deciso di rendere pubblica la mia volontà - spiega l’uomo - non per farmi pubblicità, ma per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza delle donazioni” 

"Non volevo più vederlo soffrire": così Sergio Lotti, 56 anni, originario della Romagna ma da anni residente con la moglie ad Ardenno in Valtellina (Sondrio), spiega la sua decisione di donare un rene al nipote 35enne. "Ho deciso di rendere pubblica la mia volontà - continua l’uomo, che ha raccontato la propria storia all'emittente televisiva Tele Unica - non per farmi pubblicità, ma per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza delle donazioni. Se sarà servito anche per salvare una sola vita umana, sarà già un risultato". "Da quando ho raccontato al telegiornale di Tele Unica di Sondrio e Lecco la mia decisione, in tanti mi chiamano per esprimere la loro vicinanza e congratularsi con me".

L'intervento

"Mio nipote ha 35 anni e risiede a Rimini, la mia città d'origine, anche se da tempo vivo in Valtellina. Da 10 anni soffre per un'insufficienza renale cronica. Unica via per sopravvivere è la dialisi in attesa di un trapianto", spiega ancora il 56enne. Dopo il lungo iter, durato oltre un anno, per valutare la compatibilità tra donatore e ricevente nel Centro dialisi di Rimini, ora Sergio Lotti è pronto a portare a termine la sua decisione. "A breve nell'ospedale di Verona ci sarà l'intervento per il trapianto del mio rene. E sarò più felice", conclude il 56enne.

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