Rozzano, il killer si costituisce: ha ucciso l'ex suocero per vendicare abusi sulla figlia
LombardiaE. S. sarebbe l'esecutore materiale del delitto, mentre A. M. guidava lo scooter su cui i due sono poi fuggiti. Sostengono che non ci sia stata premeditazione: una versione che non convince gli inquirenti
Ci sarebbero degli abusi sessuali su una bambina dietro all'omicidio di A. C., 63 anni, assassinato lunedì 25 febbraio a Rozzano, hinterland sud di Milano, dall'ex genero E. S., 35 anni, qualche minuto prima delle 18, nel parchetto accanto al supermercato 'Il Gigante' di viale Lazio.
I killer si costituiscono
L'assassino, accompagnato dall'avvocato, si è consegnato ieri, martedì 26 febbraio, ai carabinieri della tenenza di Rozzano assieme al complice con cui è fuggito in scooter, A. M., 27 anni, incensurato. E. S., ritenuto l'autore materiale del delitto, ha invece precedenti per droga, reati contro il patrimonio, contro la persona e resistenza a pubblico ufficiale. Ha premuto cinque volte il grilletto della pistola. Quattro colpi sono andati a segno: due all'addome, uno alla spalla e uno, probabilmente quello fatale, al collo. La vittima è morta sul colpo. Un altro proiettile calibro 9X21 è stato repertato per terra dai carabinieri della sezione Rilievi. M. guidava lo scooter SH con cui poi i due sono fuggiti.
Sono stati fermati con l'accusa di omicidio aggravato
I due uomini sono stati fermati con l'accusa di omicidio aggravato. E. S. durante l'interrogatorio ha detto di aver ucciso il 63enne a causa delle presunte violenze su sua figlia, nipote della vittima. Ha però precisato di non aver cercato A. C., ma di aver deciso di sparare solo nel momento in cui lo ha incontrato per strada. Sulla mancanza di premeditazione ci sono molti dubbi da parte dei carabinieri, del PM Monia Di Marco e l'aggiunto Letizia Mannella. Sembra infatti che i due killer, avendo saputo della presenza dell'uomo in zona, lo abbiano cercato in scooter per diverso tempo prima di trovarlo fuori dal supermercato mentre parlava con alcuni conoscenti. E. S. ha richiamato l'attenzione dell'ex suocero, in modo che fosse più facile prendere la mira, e ha poi sparato i colpi.
Accolti dall'applauso dei loro parenti
I due, quando sono usciti dalla caserma di Rozzano, sono stati accolti dall'applauso di una decina di persone, a quanto si apprende tutti loro parenti, che li attendevano in strada. Piumino nero l'uno e marrone l'altro, sono usciti in manette dopo un interrogatorio di diverse ore. Non hanno fornito indicazioni sulla pistola usata per l'omicidio, che non è ancora stata ritrovata.
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