Milano, Ruby ter: nuove indagini dopo parole e morte ex legale

Lombardia
Foto di Archivio (ANSA)

La Procura di Milano sta effettuando attività integrativa d'indagine nell'ambito del processo Ruby ter, che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi

La Procura di Milano sta effettuando attività integrativa d'indagine nell'ambito del processo Ruby ter, che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi, dopo la morte in una clinica svizzera il 5 dicembre col suicidio assistito dell'avvocato Egidio Verzini, ex legale di Ruby. I PM hanno ascoltato oggi, mercoledì 30 gennaio, per circa due ore come persona informata sui fatti la compagna dell'avvocato Verzini. Il legale il 4 dicembre scorso aveva parlato di "un pagamento di cinque milioni di euro" dall'ex premier a Karima El Mahroug tramite una banca di Antigua. Ne dà notizia La Stampa.

Il racconto dell'avvocato Verzini

Secondo quanto raccontato dall'avvocato Verzini, nel 2011 Ruby avrebbe ricevuto da Berlusconi "un pagamento di cinque milioni di euro" e in particolare due milioni "sono stati dati a Luca Risso", ex compagno, e tre "sono stati fatti transitare dal Messico a Dubai e sono esclusivamente di Ruby". Il legale aveva chiarito di aver deciso "di rinunciare all'obbligo del segreto professionale" sul caso per un "dovere etico e morale", sostenendo anche che "l'operazione Ruby" relativa al pagamento sarebbe stata "interamente diretta dall'Avv. Ghedini con la collaborazione di Luca Risso (messo al fianco di Ruby per controllarla)".

La replica di Ghedini, legale di Berlusconi

Ghedini aveva subito ribattuto che quelle dichiarazioni erano "totalmente destituite di qualsiasi fondamento e saranno perseguite in ogni sede". E Verzini il 5 dicembre replicò: "Le querele per calunnia prospettate dal collega Ghedini non avranno alcun esito in quanto tutto corrisponde a verità". Quel giorno stesso, però, stando a quanto poi è emerso, l'avvocato, malato da tempo, era andato nella clinica Dignitas di Zurigo (la stessa dove era andato Dj Fabo) ed era morto col suicidio assistito, lasciando disposizione che la sua morte non avrebbe dovuto essere comunicata prima di 30 giorni. 

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