Milano, la Filarmonica della Scala rende omaggio a Claudio Abbado

Lombardia
Claudio Abbado. Foto di archivio (Fotogramma)
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La Filarmonica omaggia il suo fondatore con una prova aperta riservata ai giovani delle accademie e delle università milanesi. La Scala, invece, metterà in scena la Cenerentola di Rossini 

A cinque anni esatti dalla morte di Claudio Abbado, la Filarmonica della Scala ha deciso di rendere omaggio al suo fondatore nel modo che più gli sarebbe piaciuto: una prova aperta riservata a 1.300 giovani delle accademie e delle università milanesi. Abbado, infatti, molto si è speso per i giovani, fra l'altro fondando l'orchestra Mahler e l'orchestra Mozart a loro riservate. Alle 20, nella sala Verdi del conservatorio Riccardo Chailly, attuale direttore principale della Filarmonica, dirigerà il Concerto per orchestra di Bartók e i Quadri da un'esposizione di Musorgskij, nella versione per orchestra di Maurice Ravel, svelando al pubblico aspetti musicali e scelte interpretative durante l'esecuzione. Si tratta di un appuntamento che di soli tre giorni precede la tournée europea dell'orchestra che si esibirà fra l'altro a Madrid, Parigi e Dortmund. La Scala, di cui Abbado è stato direttore musicale dal 1968 al 1986, ha invece deciso di rendergli omaggio mettendo in scena dal 10 febbraio la Cenerentola di Rossini, nell'allestimento di Jean Pierre Ponnelle, che lui diresse in prima assoluta nel 1973.

Il ricordo

"Abbado - hanno sottolineato in un messaggio i musicisti e i consiglieri della Filarmonica - ha aperto il Teatro ai giovani, portato la musica in spazi inusuali della città, nelle scuole, nei luoghi di lavoro. Sull'onda di quella straordinaria esperienza è nata la Filarmonica: il 25 gennaio del 1982, abbiamo dato vita alla stagione di concerti che oggi come allora è al centro della vita musicale della città. Con lo stesso spirito negli anni successivi abbiamo promosso le prove aperte per il sociale, i progetti didattici per i bambini, gli incontri con gli studenti, le borse di studio per i giovani musicisti. Quell'insegnamento è ancora vivo".  

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