Milano, processo per bomba Pioltello: chiesta condanna per figlio boss

Lombardia
Immagine d'archivio (Agenzia Fotogramma)

Condanne dai tre ai dieci anni nel processo per la bomba esplosa davanti alla casa di un operaio ecuadoregno a Pioltello, nel Milanese, il 10 ottobre 2017

Il Pm di Milano Paolo Storari ha chiesto condanne dai tre ai dieci anni nel processo per la bomba esplosa davanti alla casa di un operaio ecuadoregno a Pioltello, nel Milanese, circa un anno fa. Fra gli imputati figura il figlio del presunto boss della ‘ndrangheta Francesco Manno, Roberto, per il quale è stata chiesta la pena più alta, arrestato nel novembre 2017 insieme al cugino Manuel, a Fabrizio Gambardella e Francesco Pentassuglia, con le accuse di estorsione, usura e violenza privata. Con il procedere delle indagini, nel febbraio 2018 sono stati arrestati anche Filippo Manno, Maurizio Schiraldi, Massimo Signorelli e Alessio De Blasi, accusati di detenzione e porto di materiale esplosivo, aggravato dal metodo mafioso, porto e vendita illegale di armi, e furto.

L'attentato e le minacce

Secondo gli inquirenti l’attentato venne compiuto a causa di un prestito non restituito. L’esplosione provocò ingenti danni a tutto l’edificio. Durante l’udienza dell’ottobre scorso inoltre era emerso che un testimone aveva ricevuto intimidazioni verbali, il 20 settembre scorso, poco prima dell’inizio del processo. Ad essere indagato per quell’atto intimidatorio è un altro componente della famiglia Manno, Giuseppe.

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