La donna, cinese, era accusata di non aver versato parte dei guadagni frutto della sua attività di prostituzione. Ancora in libertà l’esecutore materiale
Gli agenti della Squadra mobile della Questura di Milano hanno arrestato due uomini cinesi accusati di aver commissionato e preso parte a una spedizione punitiva in cui una donna di 26 anni, loro connazionale, era stata sfregiata con un coccio di bottiglia. A un’altra donna, sempre cinese, è stato inflitto il divieto di dimora. Gli arresti sono stati disposti dal gip di Milano, Giovanna Campanile, su richiesta del pm Luigi Luzi.
Il movente
A ordinare che la ragazza venisse sfregiata era stato il suo amante-protettore, che voleva punirla per non aver versato parte dei guadagni percepiti in Austria. L’uomo pretendeva da lei 40mila euro come percentuale per l'attività di prostituta in cui l’aveva coinvolta.
La dinamica
La spedizione punitiva era avvenuta in un locale frequentato da cinesi in zona Chinatown, a Milano, nell’ottobre dello scorso anno. La vittima aveva riportato 20 punti di sutura, e aveva rischiato di perdere un occhio. Due settimane dopo la donna aveva sporto denuncia, e gli investigatori, anche attraverso anche intercettazioni, sono arrivati a individuare parte dei responsabili.
La rete di prostituzione
Tutti i coinvolti facevano parte di una rete che usava WeChat, il WhatsApp cinese, per mettere le giovani donne in rapporto con i clienti. I due uomini in carcere sono accusati di lesioni gravissime ed estorsione, mentre la donna è accusata del solo sfruttamento della prostituzione in concorso con gli altri. L'esecutore materiale non è ancora stato individuato con certezza.