Cassazione, no aggravante femminicidio senza legame di tipo coniugale

Lombardia
Immagine d'archivio (ANSA)
corte_cassazione_ansa

All’uomo accusato di aver violentato la figlia dell’amico, che ospitava in casa sua e che era da lei considerato come uno “zio”, non è stata riconosciuta l’aggravante del legame affettivo 

Niente aggravante per essersi approfittato di un legame affettivo per il 68enne accusato di violenza sessuale su una minorenne, malgrado l’uomo venisse considerato dalla famiglia della vittima come una sorta di “zio”. È quello che ha stabilito la Cassazione, annullando di fatto la condanna aggravata a dieci anni e due mesi inflitta all’imputato dalla Corte di Appello di Milano.

Il verdetto della Suprema Corte

La Cassazione ha dissentito dall’interpretazione data dai giudici di Milano sulle norme contro la violenza di genere, definendola “ampia e generica”. La dicitura di “relazione affettiva” non sarebbe “idonea a ricomprendere qualsiasi legame caratterizzato da intensità di sentimenti”, ma va limitata “a rapporti analoghi a quelli di tipo coniugale”, e non rientrerebbe dunque nei casi soggetti a inasprimento delle pene previsto dalla legge del 2013 contro il femminicidio e le violenze sessuali.

I legami fra reo e vittima

Per la Cassazione, infatti, "essendo pacifico che nella specie detto legame non è ravvisabile tra l'imputato e la parte offesa, deve dunque procedersi all'annullamento della sentenza impugnata nella parte in cui ha ritenuto la sussistenza della circostanza aggravante menzionata, con esclusione della medesima circostanza e rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Milano per la rideterminazione del trattamento sanzionatorio". Perciò la pena per il 68enne sarà ricalcolata al ribasso. L’uomo reo di violenza sessuale non aveva difatti legami di effettiva parentela con la vittima, un’adolescente affetta da ritardo mentale, ma aveva accolto in casa sua l’adolescente, la di lei sorella e il padre, suo amico. A incastrare l’uomo sono stati alcuni filmati che avevano registrato gli abusi.

Milano: I più letti