Valanga di fascicoli in Procura per denunciare medici e operatori sanitari, ma molte cause finiscono in nulla e altre sono solo strumentali
“Una denuncia al giorno leva il medico di torno” verrebbe da dire dopo aver sentito le parole pronunciate dal Pubblico Ministero di Milano, Tiziana Siciliano, a capo del pool milanese Ambiente, salute e lavoro. Una lunga esperienza quella di Siciliano, che vanta 30 di servizio alle spalle, in cui si è occupata proprio di colpe mediche: tra le grandi inchieste seguite dal magistrato figura anche quella che ha travolto la clinica Santa Rita di Milano.
I numeri che mettono in difficoltà gli uffici
"Noi abbiamo avuto, fra lesioni e omicidi colposi da colpa medica, 300 fascicoli iscritti in un anno, nel 2017. In pratica ogni giorno viene intentata una causa penale a carico di un medico", afferma Siciliano durante il convegno a Palazzo di Giustizia che si è svolto lunedì 3 ottobre. Un comportamento, questo, non sempre corretto, che la stessa Siciliano definisce "una patologia".
"Molte di queste denunce finiscono poi in archiviazione. Noi ci rendiamo conto che alcune di queste cause sono solo strumentali, per accorciare i tempi dei risarcimenti civili e perché il penale muove le coscienze", aggiunge.
Mancano le norme, troppe incertezze
Un problema giudiziario che nasce dalla mancanza di regole precise da poter seguire. Siciliano ha infatti poi proseguito il discorso facendo notare come, nonostante sia entrata in vigore la legge Gelli, manchino ancora delle linee guida.
A tal proposito: “Delle 65 società scientifiche che hanno risposto all'appello per emanarle, nessuna è stata accreditata, il risultato è che, al momento, non ci sono le linee guida, che in base alla legge avrebbero dovuto essere il nostro faro, e non ci saranno per tanto tempo. Quindi, il nostro strumento restano le buone pratiche, un vasto oceano in cui ognuno può dire la propria", ha concluso il PM.