Si è spento a Milano monsignor Barbareschi, medaglia alla resistenza

Lombardia
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Il prelato, 96enne, si è distinto per la lotta contro il fascismo, fu riconosciuto “Giusto tra le nazioni”. Animò il giornale clandestino “Il Ribelle” 

Monsignor Giovanni Barbareschi, l’uomo consacrato a Dio in prima fila nella lotta al fascismo, si è spento ieri, giovedì 4 ottobre, a Milano all’età di 96 anni. Ne ha dato notizia la sezione milanese di Anpi, che ha voluto ricordare le parole di Barbareschi: “Volevamo ribellarci al fascismo e alla Repubblica di Salò e tutto quello che si poteva fare lo abbiamo fatto”. Una lunga storia quella del monsignore, culminata con l’assegnazione della medaglia d’argento della Resistenza. Non solo, perché il 96enne è stato uno degli spirti che aveva animato il giornale clandestino “Il Ribelle” e, al suo fianco in questa battaglia, avevano partecipato personalità come Teresio Olivelli, Carlo Bianchi, Claudio Sartori e lo stampatore Franco Rovida.

La Resistenza

Per aiutare chi cercava di sfuggire al regime nazifascista, don Barbareschi aveva iniziato a stampare documenti falsi nella sua abitazione di via Eustachi, a Milano. Il monsignore è stato anche membro delle Aquile Randagie, movimento messo al bando dal regime fascista nel 1928. Nonostante il divieto, i membri dell’organizzazione avevano continuato a ritrovarsi in clandestinità alla Loggia dei Mercanti. Nel 1943 il movimento aveva preso il nome di Oscar, continuando a lavorare per rendere possibile l’espatrio degli ebrei e degli antifascisti. Un impegno questo che aveva portato Barbareschi a essere riconosciuto come “Giusto tra le nazioni”.

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