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Agnello Hornby: “In Sicilia le pietre sono importanti: danno protezione ed eternità”

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Filippo Maria Battaglia

CONSIGLI DI LETTURA La scrittrice torna in libreria con "Piano nobile", secondo volume di una saga familiare ambientata nell'isola tra fine Ottocento e metà Novecento. E durante la rubrica di Sky TG24 dedicata ai libri dice: "I vinti  si considerano sempre migliori del vincitore,  ritengono di aver subito un'ingiustizia e grazie all'individualismo trovano la forza per reagire"

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"In una Sicilia storicamente dominata da altri ciò che tiene in piedi la società, nel bene e nel male, è la famiglia". Così Simonetta Agnello Hornby presenta il suo ultimo romanzo, "Piano nobile",  secondo capitolo di una saga familiare iniziata con "Caffè amaro" ed edito da Feltrinelli. Una storia che ruota attorno alla famiglia del barone Sorci, dei suoi discendenti e soprattutto attorno una Palermo raccontata prima nei ricordi o poi cogli occhi dei protagonisti. 

"E' una città che adoro e che mi manca - dice Agnello Hornby durante la rubrica dei "Consigli di lettura" (qui le puntate precedenti) - in cui le pietre hanno un ruolo decisivo: danno protezione ed eternità, possono proteggerci ma anche colpirci. Non è un caso che, per quanto la Sicilia sia una terra pietrosa, non si buttano mai, nemmeno quando si spietra per coltivare".

 

"L'individualismo come arma per reagire"

"La Sicilia - prosegue Agnello Hornby - è stato uno dei popoli più conquistati al mondo. Un popolo con un'identità che nel corso dei secoli o si è nascosta quasi vergognandosi o è stata glorificata in modo scellerato". E in cui - conclude l'autrice di 'Piano nobile' - l'individidualismo resta un capofila: "È così che i vinti sopravvivono:  si considerano sempre migliori del vincitore,  ritengono di aver subito un'ingiustizia e da lì trovano la forza per reagire".

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