
Dai Girasoli alla Notte stellata, le opere più famose di Vincent Van Gogh. FOTO
L’artista, morto il 29 luglio 1890, ha avuto una carriera artistica breve ma intensa nella quale ha prodotto circa 900 dipinti e oltre un migliaio di disegni. Con pennellate allungate e colori intensi o cupi, il maestro olandese ha comunicato la sua visione del mondo con rappresentazioni che forzano e piegano la realtà alla propria espressività

È difficile catalogare Vincent Van Gogh in una corrente artistica. Abile disegnatore, dagli impressionisti parigini apprende l’utilizzo di colori luminosi, ma mantenendo nelle sue opere il proprio punto di vista soggettivo. I suoi ritratti e paesaggi non sono mai pienamente realistici ma rappresentano la visione interna dell’autore divenendo unici per la storia dell’arte. Da “I mangiatori di patate” a “Campo di grano con volo di corvi”, ecco le opere più belle del maestro olandese morto 130 anni fa, il 29 luglio 1890
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“I mangiatori di patate” è tra i più celebri dipinti della prima fase di Van Gogh. Realizzato nel 1885, rappresenta i contadini di Nuenen. I colori sono cupi e pastosi nell’intento di dare una rappresentazione cruda e realistica della povera vita degli operai. “Un contadino è più vero coi suoi abiti di fustagno - scriveva l’artista al fratello - che quando va a messa con una sorta di abito da società”
Van Gogh, in arrivo a ottobre una mostra a Padova. FOTO
Fa parte delle opere legate ai lavoratori e alla povera gente, che Van Gogh aveva incontrato durante gli anni di predicazione, anche il dipinto “Un paio di scarpe” del 1886. Picasso, parlando del quadro, disse che il pittore olandese era “immenso perché capace di nobilitare col suo pennello anche un paio di vecchie scarpe”
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Sempre nel 1886 Van Gogh dipinge “Terrazza di un caffè di Montmartre La Guinguette”, conservato al Museo d’Orsay a Parigi. L’autore ha vissuto per due anni nella capitale francese dove è entrato in contatto con artisti come Toulose Lautrec e Paul Gauguin
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“Les ponts d’Asnières” è un dipinto olio su tela della collezione della fondazione E.G.Buhrle a Zurigo. L’artista olandese lo realizza nel 1887 ed è un primo esempio della nuova tecnica impressionista appresa nel periodo parigino. L’opera è dipinta all’aperto sotto il sole e rappresenta il ponte ferroviario sulla Senna

Risale al 1887 anche “Autoritratto con cappello di paglia”. Tra le curiosità sull’artista c’è quella che riguarda l’uso di un cappello di paglia con candele accese per rischiarare la tela e la tavolozza e poter dipingere di notte

Tra il 1888 e il 1889 Van Gogh realizza tre quadri chiamati “Camera di Vincent ad Arles”. Il secondo e il terzo sono stati dipinti durante il volontario ricovero al manicomio di Saint-Rémy-de-Provence come se l’autore volesse riafferrare i ricordi felici del periodo arlesiano

“I girasoli” di Van Gogh sono una serie di dipinti con lo stesso soggetto: un vaso di fiori. Sono tra le opere più riconoscibili del pittore olandese e più rappresentative della firma pittorica dell’artista, caratterizzata dal colore giallo cromo

Al 1888 risale anche “Barche da pesca sulla spiaggia di Saintes Maries de la Mer” realizzato in due versioni: olio su tela e acquerello. Nell’acquerello resta impressa la straordinaria luminosità dei colori

Riguardo a “Notte stellata sul Rodano”, del 1888, Van Gogh scrive al fratello di averla dipinta in notturna “sotto un getto di gas” che potrebbe essere un riferimento al tipo di lampada usata per farsi luce. L’artista, in una delle sue missive, aveva anche spiegato di avere “l’impressione che la notte sia molto più viva e riccamente colorata del giorno”
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“Il postino Joseph Roulin” è un dipinto del 1888 che ha per soggetto lo smistatore della posta della stazione ferroviaria di Arles. Un uomo “con una grande barba, simile a Socrate” con il quale Vincent aveva stabilito un rapporto di stima e amicizia. Il quadro è tra i più costosi al mondo, acquistato dal Museum of Modern Art di New York per 58 milioni di dollari

Richiama le tecniche dei pittori impressionisti, con la rappresentazione di superfici riflettenti, l’olio su tela “Ramo di mandorlo in fiore in un bicchiere”, realizzato nel 1888

Tra i soggetti preferiti di Van Gogh ci sono le nature morte e la rappresentazione di oggetti di vita quotidiana, come in “Still Life with Coffee Pot” del 1888

“Il pittore sulla strada di Tarascona” è stato dipinto nell’estate 1888. L’opera sembra sia andata distrutta in un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella tela si distingueva Van Gogh con cappello di paglia, cavalletto e tavolozza

Tra i capolavori più conosciuti di Van Gogh c’è anche “La casa gialla”, del 1888, che rappresenta il casolare che l’artista aveva preso in affitto ad Arles. In questa struttura il pittore avrebbe voluto riunire una comunità di artisti in grado di stimolarsi a vicenda e di lottare per un'arte e per un mondo migliore

Su “L’arlesiana”, realizzato nel 1988, Van Gogh scrisse di averla dipinta in un’ora. La donna ritratta è Madame Ginoux, la proprietaria di un bar ad Arles. L’artista approfittò delle sedute di posa che la donna stava concedendo a Gauguin per poter poi confrontare il dipinto con quello dell’amico. Nel 1890 il pittore olandese ne realizza anche una seconda versione

L’intenso rapporto tra Van Gogh e Gauguin emerge in varie opere dell’artista. Ne “La sedia di Gauguin”, Vincent sembra aver voluto esorcizzare il senso di vuoto e di smarrimento causato dall'improvvisa partenza del collega e amico a seguito di un violento litigio tra i due

In “Autoritratto con orecchio bendato”, del 1889, Van Gogh si dipinge qualche mese dopo essersi tagliato parte dell’orecchio a seguito della grave lite con Gauguin. L’atto autolesionista sarebbe nato dopo una discussione a causa di Rachele, una prostituta di cui Van Gogh era innamorato, che lavorava nel bordello frequentato da Gauguin. La lite sconvolse a tal punto il pittore francese da portarlo ad abbandonare Arles definitivamente

La serie di autoritratti di Van Gogh è numerosa e l’autore si dipinge in vari modi, alcune volte indossando dei cappellli, altre con il viso scoperto. Jeanne Calment, una francese di Arles, lo descrisse come un tipo “sporco, mal vestito e sgradevole, per niente cortese e malato” che, la gente del posto, avrebbe chiamato “pazzo” (nella foto “Autoritratto” del 1889)

Il pittore olandese ha continuato a dipingere anche durante i suoi ricoveri. Una delle opere iniziata nel nosocomio di Arles e terminata nel manicomio di Saint Rémy è “Corsia dell’ospedale di Arles”, del 1889, che rappresenta il dormitorio dell’Hotel Dieu

Dopo il taglio dell’orecchio, i disturbi mentali dell’artista si sono aggravati e il pittore è stato ricoverato a forza nell’ospedale di Arles per poi trasferirsi volontariamente nel manicomio di Saint Rémy. Qui dipinge numerose opere, tra cui la serie degli ulivi (nella foto uno dei 15 dipinti di ulivi del 1889)

Durante la permanenza nel manicomio, Van Gogh ritrae soprattutto ciò che vede nel giardino dell’ospedale. I famosi “Iris”, realizzati nel 1889, sono uno dei primi lavori da Saint Rémy. L'artista li considerava uno studio sulla natura e il fratello Theo inviò l’opera alla mostra annuale della Société des Artistes Indépendants, insieme alla "Notte stellata sul Rodano"

“Campo di grano con cipressi” sono tre opere simili che rappresentano un paesaggio campagnolo in una giornata ventosa

“Notte stellata”, del 1889, è uno dei capolavori pittorici più apprezzati al mondo ed è stato dipinto dalla finestra dell’ospedale Saint Paul de Mausole di Saint Rémy. Vincent non fu mai soddisfatto dell’opera e, in una lettera al fratello, scrisse: “Non mi dice niente”

Rinchiuso in isolamento a Saint Rémy, Van Gogh dipinge numerose copie di stampe di vari artisti, tra le quali “La ronda dei carcerati” tratto da un'incisione in bianco e nero di Gustave Doré

Uscito dal manicomio di Saint Rémy, su consiglio di Camille Pissarro, Van Gogh si trasferisce ad Auvers-sur-Oise. Qui passa le ultime dieci settimane di vita in un’intensa attività artistica che produce oltre cento quadri, tra i quali “La chiesa di Auvers” del 1890

“Le mucche”, invece, sono state dipinte nel 1890 durante la permanenza dell’artista nella casa del dottor Gachet ad Auvers-sur-Oise

Sempre nell’ultimo anno di vita realizza anche il “Vaso con margherite e papaveri”, uno dei pochi lavori che Van Gogh riuscì a vendere durante la sua vita

Tra i dipinti più costosi al mondo c’è anche il “Ritratto del dottor Gachet”. Realizzato nel 1890 da Van Gogh, l’opera vale circa 135 milioni di dollari

Uno degli ultimi capolavori di Van Gogh è “Campo di grano con volo di corvi” realizzato l’8 luglio del 1890, l’artista morirà qualche settimana dopo: il 29 del mese. Nel dipinto i critici vedono una rappresentazione della sofferenza e dell’animo tormentato del pittore, che rappresenta l’arrivo di una tempesta su un campo di grano dal quale si leva un inquietante stormo di uccelli neri