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Corbezzolo, coltivazione e cura della pianta: la guida passo per passo

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Pianta sempreverde tipica della macchia mediterranea, il corbezzolo viene spesso poco considerato, mentre i suoi frutti sono ricchi di benefici. Scopriamo come coltivarla

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Il suo nome scientifico è arbutus unedo, ma tutti lo conosciamo come corbezzolo, arbusto sempreverde, che in autunno offre il meglio di sé con fiori bianchi e frutti colorati. I frutti della pianta si chiamano corbezzole: a discapito del sapore poco dolce e non gradito a tutti, sono ricchi di proprietà nutritive e benefiche.

Il corbezzolo: caratteristiche, fiori e frutti

Il corbezzolo appartiene alla famiglia delle Ericacee ed è imparentata con il mirtillo. Conosciuto fin dai Romani, è una pianta antica da sempre presente nella nostra penisola. Se solitamente cresce lentamente, la sua altezza può variare dai 3 ai 6 metri ed è caratterizzata da una fioritura prolungata nel tempo.

I fiori sono di colore bianco e molto profumati, mentre i frutti si presentano come bacche sferiche inizialmente di colore giallo-verde, che giunte a maturazione si colorano di rosso. Nel periodo autunnale, la pianta si riempie di fiori e frutti a diversi stadi di maturazione.

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Il corbezzolo: come coltivarlo

Come arbusto mediterraneo, il corbezzolo è abituato ad un clima temperato. Pur essendo resistente al freddo, è meglio coprirlo in inverno con teli di tessuto non tessuto, soprattutto nei primi anni di crescita. Il suo ambiente ideale è la pianura, insieme alla collina, mentre in montagna inizia a soffrire il troppo freddo. Ama in modo particolare il sole, mentre soffre i venti forti, quindi è bene posizionare la pianta in una zona soleggiata, al riparo da correnti.

Non ama il ristagno idrico, per questo il suolo deve essere ben drenato, soffice e compatto. È preferibile un terreno con poco calcare e ph leggermente acido e, se necessario, è possibile abbassare il ph elevato del terreno usando zolfo.

Per iniziare la coltivazione di corbezzolo, possiamo acquistare la pianta già cresciuta in vivaio o partire da una talea, facendola radicare. In ogni caso, è bene mettere a dimora in autunno se il clima è mite. Se si decide di coltivarla direttamente a terra, la pianta necessita di una buca profonda, in modo tale che l’apparato radicale possa svilupparsi in ampiezza.

Un’altra possibilità è quella di coltivare il corbezzolo in vaso: in questo caso, dobbiamo prevedere un vaso alto almeno 40 cm, per permettere alle radici di avere lo spazio necessario allo sviluppo. Il terriccio deve essere soffice, meglio se mescolato a quello specifico per acidofile.

Per quanto riguarda l’irrigazione, il corbezzolo non necessita di grandi organizzazioni. Se coltivata direttamente nel terreno, nei primi anni, è necessario fare attenzione durante la stagione calda in assenza di pioggia, ma via via che si irrobustisce, spesso la pioggia naturale basta a garantire una valida crescita della pianta. Se coltivata in vaso invece, le irrigazioni devono essere regolari, soprattutto nella stagione calda.

Dopo il trapianto a terra, è utile predisporre una pacciamatura, stendendo intorno al cespuglio uno strato di paglia, fieno ed erba secca. La pacciamatura impedisce la crescita dell’erba spontanea e mantiene il suolo umido, ricco di acqua ed elementi nutritivi.

Il corbezzolo: la cura della pianta

Trattandosi di una pianta rustica e spontanea, viene raramente colpita da qualche patologia e questo rende il corbezzolo particolarmente semplice da curare nella sua crescita. Tuttavia, un nemico del corbezzolo possono essere le cocciniglie e gli afidi. Questi piccoli insetti possono essere tenuti lontani nel primo caso con macerati di felce e una regolare potatura, che arieggia la chioma. Nel secondo caso, si possono utilizzare estratti di ortica o si possono effettuare trattamenti con il sapone di Marsiglia o il sapone molle di potassio, acquistabile nei centri di giardinaggio.

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