Chiara Moscardelli: “Alle donne dico: unitevi per essere più forti”

“Le donne devono fare pace con le altre donne, smettere di accanirsi e di giudicare. Solo con la solidarietà reciproca potrà esserci un vero cambiamento nella società”. Chiara Moscardelli, scrittrice romana, racconta a Sky Tg24 Insider la genesi del suo nuovo libro “Comprensorio Rossolago”, presentato alla Mondadori di Milano Crocetta e uscito in tutte le librerie il 25 novembre. Una data assolutamente non casuale, in cui ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Edito da Einaudi, il nuovo volume ripercorre le avventure di Olga, una tatuatrice con un talento innato per risolvere enigmi che, già protagonista dell'opera “La ragazza che cancellava i ricordi” del 2024, sarà chiamata a risolvere un misterioso omicidio. “Non è un caso che le protagoniste dei miei libri siano tutte donne e che a morire siano sempre le donne. A tutte dico: siate meno violente e più solidali”, ha rimarcato l'autrice. Come nasce l'idea di “Comprensorio Rossolago”? Questa è la seconda avventura di Olga Rosaria Bellomo, una tatuatrice che vive nascosta a Trarego Viggiona, sopra il Lago Maggiore. Originariamente l'idea di scrivere questi libri mi è venuta perché una coppia di amici, che vive a Trarego Viggiona, un paesino magnifico e con pochi abitanti, mi aveva invitata a casa sua qualche anno fa. Quando sono arrivata lì ho pensato: “Qui se ammazzano qualcuno non se ne accorge nessuno”. E da lì è nata l'idea. Poi mi sono chiesta: “Ma perché il mio personaggio dovrebbe trasferirsi proprio in questo posto?”. Trarego è un paese stupendo, con pochissimi abitanti. La protagonista della mia storia doveva quindi essere spinta da una ragione molto forte. Per questo, ho costruito il passato di Olga: un passato misterioso, con un padre di cui non si capisce l'identità e che ha addestrato Olga al combattimento. Io mi sono innamorata così tanto di Trarego che, alla fine, ho deciso di prendere una casa in affitto e di andare a trascorrere lì ogni fine settimana. Nel frattempo un mio amico è diventato sindaco di Trarego Viggiona. E cosa è successo? Una sera, rientrando da una cena di gala intorno all'una di notte, Sebastian, il nome del sindaco di Trarego Viggiona che appare anche nel libro, decide di fermarsi a controllare i cassonetti lungo la strada del paese. Stavamo procedendo sulla strada tortuosa di Trarego quando lui decide di inchiodare e di fermarsi in queste soste, ogni trenta secondi. Era nervoso perché i cassonetti non erano perfettamente allineati come lui, da sindaco, aveva stabilito. Questa situazione mi ha ispirata per questo libro: sarà proprio il sindaco a ritrovare il corpo di una donna in un cassonetto, da cui poi parte il giallo. Che cosa ci possiamo aspettarci da questa nuova avventura di Olga? La risoluzione dei suoi nodi, dei suoi fantasmi del passato, dei suoi segreti. C'è un doppio filone: da una parte la storia di Olga, che cerca di affrontare il suo passato una volta per tutte e prendere le distanze da suo padre, di cui emergeranno nuovi dettagli. Dall'altro, c'è l'indagine che la stessa Olga segue parallelamente, dopo che a Trarego Viggiona viene trovato il corpo di una ragazza sconosciuta. Poi c'è anche il filone relativo a Gabriele Pasca, il giornalista che Olga aveva conosciuto nella sua prima indagine: nonostante sia stato lasciato malamente da lei, Pasca sta continuando a indagare sulla storia della tatuatrice, ma viene rapito. Che cosa rappresenta per lei questo nuovo capitolo delle avventure di Olga? Rappresenta tanto perché l'ho scritto in un momento di cambiamento personale. L'ultimo anno è stato per me di totale stravolgimento della vita. E questo libro è nato proprio in questa fase. E dato che le mie protagoniste seguono sempre me in tutto e per tutto, anche la vita di Olga sarà completamente stravolta. Olga cambierà molto in questo libro, così come sono cambiata io... Quindi, in qualche modo Olga incarna una o più parti di lei... Sì, come sempre. Nei miei libri metto sempre una parte di me. Cosa racchiude di diverso questa storia rispetto alle precedenti? Diversa è Olga. Nella prima avventura era un personaggio chiuso, non disposto ad aprirsi all'affetto, all'amore, al mondo. Un personaggio convinto che gli insegnamenti del padre fossero oro colato. In questo secondo capitolo, Olga ha capito che nessun uomo è un'isola, che in qualche modo le persone hanno bisogno dell'amore e che i sentimenti, sì, indeboliscono, ma sono anche una forza. In “Comprensorio Rossolago” troviamo un'Olga più consapevole, così come le persone che le stanno intorno: sono più aperte, più affettose, più sicure dei loro sentimenti. Il libro è uscito in libreria il 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: una data molto importante. Nei miei libri le protagoniste sono sempre donne e a morire sono sempre le donne, come accade purtroppo anche nella vita reale. Come autrice, cerco sempre di far capire che è sbagliato. Ma cerco anche di trasmettere il messaggio che, per essere davvero forti, le donne devono unirsi alle altre donne. A mio avviso, oggi la solidarietà femminile di cui tanto si parla in realtà non esiste. Oggi vedo donne che si scagliano contro altre donne, donne che giudicano altre donne, donne spietate con altre donne. Non sono molto ottimista, ma se ci uniamo e riusciamo a costruire la vera solidarietà femminile, allora abbiamo vinto su tutta la linea. È il caso ad esempio del sito sessista “Mia moglie”, che si è scoperto alla fine essere gestito da una donna... Quando è uscita la notizia non mi sono stupita. Le donne sanno essere molto cattive con lr altre donne. Sui social leggo molti giudizi, commenti, attacchi: se una si è sottoposta a interventi di chirurgia estetica viene criticata, se non si è sottoposta viene criticata, se ha i capelli bianchi viene criticata, se li ha tinti viene criticata. È tutto una violenza. Non c'è pace per noi donne perché non ci lasciamo libere di vivere come vogliamo. Quindi, secondo lei, la battaglia deve partire prima dalle donne. Sì, esatto. C'è sempre questa rabbia, competizione, invidia sociale. E lo si vede sui social quando una donna posta una propria foto: nella sezione commenti c'è sempre il giudizio di qualche altra donna che dice: “Non fa niente dalla mattina alla sera, pensa se avesse tre figli, se lavorasse ore e ore”. Ognuno ha la vita che si sceglie. Ma nella nostra società c'è un ipergiudizio. Quale messaggio vuole trasmettere attraverso il suo ultimo libro? Le donne, se si uniscono, possono davvero fare la rivoluzione. Il mio messaggio è questo: siate meno violente e iniziate a essere veramente solidali, e non fintamente solidali.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Chiara Moscardelli: “Alle donne dico: unitevi per essere più forti”

Silvia Donnini