Introduzione
"I Masanielli" di Caserta e "Una Pizza Napoletana" di New York si aggiudicano pari merito il primo posto della classifica nella 50 Top Pizza World 2025, la guida di settore curata da Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere. In cima al "mondiale delle pizze" Anthony Mangieri e Francesco Martucci. La cerimonia di premiazione si è tenuta al Teatro Mercadante di Napoli ed è stata trasmessa in diretta sui canali social del network e presentata da Verónica Zumalacárregui, giornalista e influencer spagnola.
Quello che devi sapere
PRIMO POSTO: I Masanielli e Una Pizza Napoletana
"I Masanielli", nato nel 2012 in un piccolo seminterrato di Caserta con 70 posti a sedere, negli anni ha conseguito decine di riconoscimenti gastronomici dall'antipasto al dolce, passando per il vino. Per ben quattro volte Francesco Martucci, noto nel settore per essere un grande ricercatore di sapori e accostamenti originali, si è collocato nella 50 Top Pizza World. Oggi l'ennesima conferma. E ancora. Situata nel Lower East Side di New York, "Una Pizza Napoletana" - la seconda vincitrice pari merito - è la nuova pizzeria di Anthony Mangieri. Sin dai primi passi, lo chef si è concentrato sui processi di lievitazione e sulla cottura nel forno a legna. Sono accompagnate da alcuni antipasti, gelato fatto in casa e sorbetto di stagione, e da una selezione di birre italiane e vini campani, oltre a bottiglie selezionate di Borgogna e Champagne. I clienti di Mangieri si godono un pasto di ottima qualità in un locale circondato da opere d'arte immerso in un'atmosfera informale e accogliente.
SECONDO POSTO: The Pizza Bar on 38th, Tokyo (Giappone)
Al secondo posto, la proposta dello Chef romano Daniele Cason con The Pizza Bar on 38th, che si trova proprio al 38° piano dell'Hotel Mandarin Oriental di Tokyo. Qui ci sono solo 8 coperti e la pizza si serve a spicchi in un menù a degustazione omakase, al netto di allergie ed intolleranze, uguale per tutti gli ospiti. Gli assaggi di pizza del percorso sono otto in totale, oltre ad un benvenuto a base vegetale ed il dolce. Il menu varia in base alla stagionalità degli ingredienti e le materie prime sono di altissima qualità, quasi tutte provenienti da piccoli produttori giapponesi, con qualche eccezione che arriva direttamente dall’Italia. Sono diversi i riconoscimenti che ha ottenuto negli ultimi anni. Tra i principali: "Top 50 Pizza Asia - Pacific 2024" per due anni consecutivi, e il terzo posto nella classifica "50 Top Pizza World 2023".
TERZO POSTO; Leggera Pizza Napoletana, San Paolo (Brasile)
Sul podio, al terzo posto, si posiziona André Guidon con "Leggera Pizza Napoletana" di San Paolo. Come in un mix perfetto tra pizza napoletana e capoeira, la sua proposta gastonomica si muove tra tradizione e modernità. Il menu, scandito da pizze bianche e rosse armoniose nell’equilibrio, eccellenti calzoni ripieni di ricotta, pizze fritte dorate invitanti, si distingue per le lievitazioni: leggerissime, gustose e facili da digerire, sono diventate un must della capitale brasiliana. Rimanendo fedele alle sue origini, non possono mancare nei suoi ristoranti le salsicce con i friarielli, la parmigiana di melanzane - rigorosamente fritta - la pastiera e un olio extra vergine di altissima qualità.
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QUARTO POSTO: Confine - pizza e cantina e Diego Vitagliano Pizzeria
Si aggiudica la quarta posizione "Confine - pizza e cantina", locale milanese molto apprezzato in città del pizzaiolo Francesco Capece e di Mario Ventura. Ad essere premiata, qui, è soprattutto l'idea che i due giovani hanno avuto e che ha rivoluzionato la classica idea di pizzeria. Al Confine nella città meneghina, la carta dei vini non ha nulla da invidiare all'alta ristorazione, così come il design curatissimo del locale che esalta un menù snello sapientemente studiato da Capece. A pari posizione "Diego Vitagliano Pizzeria". D come Diego e come 10. Insegna e simbolo, unione di elementi che identificano Napoli al mondo: Maradona e la pizza. Nei suoi locali, noti in tutta la città, si nota quanto Vitagliano presti grande attenzione a ogni fase di lavorazione: dalla lievitazione alla stesura, dal condimento alla cottura.
QUINTO POSTO: Napoli on the Road, Londra (UK)
A metà della Top Ten, "Napoli on the Road" di Michele Pascarella. In pochi anni lo chef Pascarella ha conquistato la capitale del Regno Unito presentando una rivisitazione sapiente e talentuosa della tradizionale pizza napoletana. Premiato nel 2023 come migliore pizzaiolo d'Europa, con questo progetto ha rivoluzionato il concetto di pizzeria contemporanea. Sono diverse le sedi aperte tra Chiswick e Richmond: il menù segue la stagionalità e l’eccellenza degli ingredienti selezionati. Pascarella ha fondato Napoli on the Road, servendo pizza da asporto a bordo della sua Ape Piaggio. Vendeva le sue deliziose creazioni nei mercati contadini, ma il suo obiettivo è sempre stato quello di aprire una pizzeria tutta sua.
SESTO POSTO: Seu Pizza Illuminati, Roma (Italia)
"Seu Pizza Illuminati" di Pier Daniele Seu ha pochi rivali nella selezione del grano e si posiziona al sesto posto della classifica. All'interno del locale tra Trastevere e Porta Portese nella città eterna, Chef Seu studia ogni singola proposta nei minimi dettagli: dalla lavorazione della farina alla lievitazione, dalle ricerca ai sapienti abbinamenti. Un progetto, il suo, di sperimentazione e innovazione che utilizza ingredienti di alta qualità e di provenienza locale per creare combinazioni di sapori inconfondibili.
SETTIMO POSTO: I Tigli, San Bonifacio (Italia)
Tutti parlano di Simone Pardon e non solo per la maestria dei suoi piatti ma anche per il valore che dà all'accoglienza. Alla settima posizione nella classifica, "I Tigli", il locale che Pardon ha aperto a San Bonifacio e la cui storia affonda le sue radici nel 1994. Creativo nella lavorazione delle farine integrali e semiintegrali e nella lievitazione naturale, lo Chef dei Tigli presta grande attenzione anche al formato delle sue creazioni. Nel 2017 il locale inaugura il primo laboratorio, una vera e propria fucina di idee dove si sperimentano impasti e si realizzano piccole produzioni artigianali. Tutti i prodotti dei Tigli LAB sono venduti all’interno del locale, oppure serviti al cliente come coronamento di un percorso di sapori firmato interamente I Tigli.
OTTAVO POSTO: Baldoria, Madrid (Spagna)
Ciò che meraviglia di "Baldoria", locale di Ciro Cristiano che da anni lavora a Madrid, è il continuo perfezionamento della tecnica di lavorazione delle materie prime. Nella città spagnola corre voce che la pizza di Ciro sia tra le migliori della città: è soffice e leggera ma il suo cornicione è imbattibile. Lo Chef rispetta la tradizione ma non disdegna la contaminazione culturale. Tra le pizze consigliate: la Bufala Fest con salsa di pomodoro San Marzano arrostito, pomodorini confit, chips di Parmigiano, pesto di basilico.
NONO POSTO: Pizzeria Sei, Los Angeles (USA)
Nel cuore di Los Angeles, "Pizzeria Sei" è una garanzia per chi vuole mangiare una pizza di ottima qualità. Una volta entrati nella Pizzeria Sei, ci si accorge subito che le singole pizze sono preparate con un tocco che unisce Giappone e Italia. Dove entra in gioco il giapponese, qualcuno potrebbe chiedersi? È il cornicione, con il suo caratteristico pizzico gonfio e una consistenza simile a quella del mochi a decretare il perfetto mix. Le pizze bianche sono più originali, come la Bismarck guarnita con un uovo in camicia, mentre le pizze rosse sono più italiane. La Margherita è una vera chicca, condita con pomodoro, basilico, fior di latte e olio d'oliva, e cotta in forno a gas e a legna. L’esperienza da Pizzeria Sei è intima e focalizzata: pochi posti, servizio attento e un’energia tranquilla che invita alla contemplazione del gusto. È una destinazione perfetta per chi cerca un’interpretazione moderna e raffinata della pizza, senza fronzoli, ma con profonda competenza.
DECIMO POSTO: Tony's Pizza Napoletana, San Francisco (USA)
Considerato l'enfant prodige della pizza americana, Tony Gemignani si posiziona al decimo posto della classifica. Dopo aver studiato le basi della lavorazione delle farine in Italia, Gemignani ha mantenuto il pratico spirito americano che lo ha spinto ad essere competitivo ma al tempo stesso pratico e inclusivo. Crescendo, Tony ha lavorato al fianco della madre, acquisendo preziose competenze che ha poi messo a frutto nella gestione di un ristorante di successo. Oggi, nei forni roventi del famoso locale ad angolo, troverete un'ampia scelta: dalla napoletana alla californiana, dalla classica americana alla romana. Grande il suo impegno nel sociale e forte la sua ricerca fra i produttori artigianali che puntano dritti sulla qualità. Ottima scelta di vini taliani e californiani, birre, cocktail e distillati.
L'importanza di valorizzare la pizza
Durante la cerimonia di consegna dei premi al Teatro Mercadante di Napoli, sono stati consegnati anche attestati e riconoscimenti a persone ed organizzazioni che si sono distinte nell'anno per il lavoro nella valorizzazione della pizza. Primo tra tutti, il premio Outstanding Career Achievement 2025 - Fedegroup Award è stato assegnato a Jonathan Goldsmith di Spacca Napoli Pizzeria, a Chicago. Tra le associazioni invece, il riconoscimento è stato assegnato all'Associazione Pizzaiuoli Napoletani e al Gruppo la Piccola Napoli per la promozione dell'arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano in Italia e nel mondo. Tra gli eventi, infine, premiati l'European Pizza Show di Londra, il SIGEP WORLD di Rimini e TuttoPizza di Napoli.
I curatori della guida 50 Top Pizza
"Siamo molto soddisfatti e onorati di quanto fatto nel 2025 - hanno commentato i curatori della guida Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere - un anno che ci ha portato tante soddisfazioni, per una comunità della pizza di qualità del mondo che oramai non conosce confini"