
La coppia di autori italiana porta Clark Kent a Firenze per un viaggio tra le malebolge dantesche all'interno del volume Superman: Il Mondo, in uscita il 25 giugno
Superman arriva a Firenze e finisce dritto all’Inferno. Superman: Inferno, la storia di Marco Nucci (sceneggiatura) e Fabio Celoni (disegni), trascina Clark Kent, in vacanza in Italia con Lois Lane, nell’universo dantesco. L’uscita è prevista per mercoledì 25 giugno all’interno del volume antologico Superman: Il mondo, una raccolta di storie brevi pubblicata in Italia da Panini Comics affidate a team di autori diversi e ambientate nel Paese d’origine degli stessi autori: Argentina (Ovni Press), Bosnia, Montenegro e Serbia (Carobna), Brasile (Panini Comics), Camerun (Zebra Comics), Repubblica Ceca e Slovacca (Crew), Francia (Urban Comics); Germania (Panini Comics); India (DC/Penguin Random House), Italia (Panini Comics), Giappone (Kodansha), Messico (Panini Comics), Polonia (Story House Egmont), Spagna (Panini Comics) e Turchia (JBC).

La mostra a Cartoon Club & RiminiComix 2025
E le celebrazioni che riguardano il figlio di Krypton e del Kansas non finiscono qui, perché Fabio Celoni sarà ospite di Cartoon Club & RiminiComix 2025 (17-20 luglio), dove sarà allestita una mostra dal titolo “Superman: L’Uomo del Domani”, visitabile dal 13 luglio al 17 agosto, con installazioni, photoset, tavole originali e illustrazioni di artisti come lo stesso Celoni, Carmine Di Giandomenico, Giuseppe Camuncoli, Marco Santucci.

Marco Nucci: "Superman+Firenze+Dante=viaggio all'inferno"
Responsabile del soggetto e della sceneggiatura di Superman: Inferno è Marco Nucci, veterano del fumetto italiano, tra i nomi di punta di Topolino. Quando gli è stato chiesto di realizzare una storia di Superman ambientata in Italia, la scelta di Firenze è stata naturale: “Sono residente e cittadino fiorentino e volevo omaggiare questa città che amo e che ricambia di rado, perché è una signora difficile Firenze! E a braccetto è arrivata l’idea per la storia, ossia spedire Superman dritto all’inferno a salvare Lois Lane come in Orfeo e Euridice”. A quel punto l’abbinamento con Dante è stato altrettanto logico e immediato: “Abbiamo Dante che è un fiorentino, ha scritto la Divina Commedia… e la Divina Commedia + Superman = “viaggione all’inferno”! Questo ci ha dato infinite possibilità celebrative, anche solo per mostrare tutti i cattivi della serie o almeno parte di essi all’interno delle malebolge, ognuno nel rispettivo cerchio a cui più il suo peccato principale si confà, per dirla come Dante”.

"Due classici della cultura popolare"
Per quanto l’incrocio tra Superman e Dante possa sembrare azzardo, per Nucci non lo è affatto: “Penso che siano le due opere più famose del mondo! È stato facile, perché se c’è una cosa che è Superman, e in parte anche la Divina Commedia, è che è pop, popolare… quando si mescolano due cose popolari, finisce sempre che vadano d’accordo: un endecasillabo dantesco è riconoscibile quanto la tuta di Superman. Quello che ci voleva, in una storia così breve, è che non fosse troppo celebrativa e piatta, ma ospitasse un colpo di scena e qui c’è, ma non svelo niente”.
"Superman era già dentro di me"
La parte più difficile, rivela Nucci, è stata affrontare la sfida di lavorare su un personaggio iconico come Superman. E per sconfiggere l’ansia, lo sceneggiatore fiorentino ha deciso di studiare il più possibile: “Non appena sono stato investito di questo “terrorizzante” incarico (perché, andare a scrivere Superman per un fumettista è una roba un po’ sacra per certi versi), ho iniziato un po’ a sudare freddo. Mi sono messo a rileggere tutti i Superman che avevo in casa, ne ho comprati di nuovi e ho capito dopo un po’ che io Superman nell’immaginario ce l’avevo già: tutti siamo stati lettori di Superman! Mi sono concentrato sul rispetto del personaggio che penso di avere interiorizzato, negli anni da lettore, e su ordire una trama che ne rispettasse il tono ma che fosse sulle mie tonalità”.

Fabio Celoni: "Una sorpresa"
Ai disegni, invece, Fabio Celoni. Anche lui nuovo all’ambito supereroistico, veterano Disney e Bonelli. “Rappresentare l’Uomo d’Acciaio attraverso la lente della cultura italiana è stato veramente un grande onore e una sorpresa, perché tutto mi sarei aspettato nella vita fuorché mi chiedessero di disegnare una storia di Superman”, racconta Fabio Celoni, che aggiunge di avere un rapporto personale molto stretto col personaggio: “Sono sempre stato molto appassionato fin da bambino, anche se non l’avevo mai approcciato professionalmente, è stata un’esplosione improvvisa nel cielo, capitata in un momento molto particolare della mia vita”.
"Un Superman col mio stile"
Il mix tra il supereroistico e il dantesco genera una storia affascinante amplificata ulteriormente dall’arte di Celoni: “Mi è stato chiesto di realizzare la storia in uno stile molto personale, quindi non propriamente realistico o iperrealistico come di solito Superman ci ha abituato. L’ho fatto con grande piacere sottolineando il mio stile più estremo, più umoristico, più grottesco, ma restando sempre molto attento a rimanere fedele a quello che era il personaggio di Superman (quindi, sia lo stile ma grafico che i valori morali che lui porta avanti)”, spiega il disegnatore lombardo spiegando lo stile scelto per il lavoro per poi aggiungere una nota sul significato metaforico che un personaggio come Superman ha oggi: “Superman è sicuramente un eroe ma è anche un espatriato, un alieno, un umano che vuole salvare la terra che umano non è del tutto, è cresciuto sulla terra ma è nato altrove e questo è anche, credo, un messaggio molto importante in questi tempi così bui”.

"Un onore e una sfida"
Portare Superman nel mondo di Dante è stato un onore e un onere: “Dante è il punto più alto probabilmente mai raggiunto della cultura italiana nel mondo e unire questi due estremi, questa cultura altissima, con la cultura popolare che rappresenta Superman con i fumetti è stato da una parte bellissimo, un onore, e dall’altra una sfida che, con Marco Nucci, abbiamo provato ad affrontare facendolo sembrare naturale e plausibile”.
I cameo degli autori
Tra le tavole di Superman: Inferno, poi, non si aggirano solo supereroi e demoni, ma anche persone comuni e qualche artista. Persino colui che disegna: “Mi sono ripreso di spalle in Piazza della Signoria ma la colpa di tutto questo, voglio chiarire, è di Marco Nucci che ha scritto la sceneggiatura e mi ha obbligato a riprendermi. C’è anche lui in un’altra vignetta che cammina con il suo cane e, non contento, ci sono anche i due editor Antonio Solinas e Nicola Peruzzi, che ci hanno aiutati e coordinati nella lavorazione della storia”.
Disegnare l'inferno
Disegnare l’inferno, spiega, è sempre stato un desiderio, realizzato ora in maniera del tutto inaspettata: “Le scene infernali sono un’apoteosi di immaginazione, di potenza grafica, che doveva esplodere sulla pagina insieme alle fiamme, ai soffioni infernali che esplodevano dai laghi e dallo Stige – spiega - quindi tutto quello che potevo metterci come potenza, come impatto grafico, sia a livello di disegno che a livello di colore, di contrasti cromatici, ho cercato di metterlo in queste pagine per tentare di esaltare al meglio la bellissima sceneggiatura di Marco Nucci”.