"Backpacking", il fascino del viaggio zaino in spalla

Moda, necessità o filosofia di vita? Negli ultimi anni il backpacking, il cosiddetto “viaggio zaino in spalla e on the road”, è diventato sempre più popolare tra i giovani viaggiatori. Tra ostelli, viaggi di gruppo e il celebre pass Interrail, questa tipologia di viaggio rappresenta l'alternativa più smart e sostenibile per chi vuole esplorare il mondo e godersi una vacanza itinerante, senza incidere particolarmente sul conto in banca. Ogni anno, a livello globale, vengono effettuati circa 45 milioni di viaggi con lo zaino in spalla. La maggior parte dei viaggiatori si muovono da soli e oltre l'80% sono donne. Due terzi dei backpacker hanno un'età compresa tra i 20 e i 25 anni. La Thailandia e il Vietnam i Paesi con il maggior numero di ostelli al mondo. Tra le destinazioni più gettonate Indonesia, Marocco, Giappone e Perù con un aumento significativo, negli ultimi tempi, dei backpackers diretti in Kazakistan e Uzbekistan. In Italia, vanno per la maggiore le isole Eolie e la Calabria mentre, nel periodo autunnale, riscontrando molto interesse le Langhe e il Monferrato. Ne parliamo con Stefano Rossa, Commercial Manager di WeRoad, tour operator nato a Milano nel 2017 con sedi anche in Spagna, Regno Unito, Francia e Germania. Negli ultimi anni il backpacking è diventato sempre più popolare tra i giovani viaggiatori. Quale il fascino del viaggio zaino in spalla on the road? Metti in spalla uno zaino e inizi un viaggio che va ben oltre le tappe geografiche: è un'esperienza di vita, di contatto diretto con le culture e le persone. Il backpacking non è solo un modo di viaggiare, è un’attitudine. E per Millennials e Gen Z , che spesso cercano stimoli, cambi di prospettiva e connessioni umane reali, è semplicemente perfetto. Un viaggio zaino in spalla e on the road è anche sinonimo di un viaggio più lento e flessibile: parti per raggiungere la meta in programma, ma durante il viaggio ti fermi come e quando vuoi in base a quello che vedi fuori dal finestrino del tuo mezzo di trasporto, scoprendo angoli di mondo spesso fuori dalle rotte turistiche più gettonate. Gli itinerari WeRoad, per esempio, sono costruiti proprio in questo modo, con l’aggiunta dell’altro ingrediente fondamentale: un gruppo con cui condividere le emozioni di un viaggio on the road. Da un sondaggio WeRoad è emerso che per quasi la metà dei viaggiatori intervistati il backpacking è stata un’occasione per uscire dalla propria zona di comfort, mentre il 27% ha dichiarato di “aver imparato più su sé stessi che in qualsiasi altra esperienza”. Un altro 17% ha descritto il backpacking come “meglio della terapia”. Backpacking, quindi, come esperienza di vita? Assolutamente sì – e i dati lo confermano. Viaggiare con lo zaino in spalla è un’esperienza trasformativa. Ti ritrovi in contesti nuovi, spesso lontano da ciò che ti è familiare, e questo ti costringe – in senso positivo – a metterti in gioco. Non hai più le tue routine quotidiane: hai te stesso, uno zaino e un gruppo di sconosciuti che in pochi giorni diventano alleati, confidenti e – in alcuni casi – qualcosa di più. Con WeRoad lo vediamo ogni giorno. C’è chi parte per staccare e finisce per ritrovarsi, chi parte per viaggiare e torna con nuove prospettive . C'è chi dice che sia "meglio della terapia" – e se lo dice il 17% dei nostri WeRoaders, forse un motivo c'è. Basta dare un'occhiata a Trustpilot, dove per citare una recensione possiamo leggere: “È stato uno dei viaggi più belli della mia vita. Ho vissuto emozioni vere, conosciuto persone incredibili e imparato tanto su me stesso. È difficile da spiegare, ma quando torni, sei cambiato.” E poi, sì, ci sono anche storie che vanno oltre ogni aspettativa: come quella di due WeRoaders che si sono conosciuti in viaggio… e qualche anno dopo si sono sposati. La componenete delle persone è talmente importante, che da pochissime settimane abbiamo lanciato “WeMeet, una proposta di eventi in oltre 30 città europee a cui ci si può iscrivere attraverso l’app omonima e gratuita. Sono eventi pensati proprio per trasportare le emozioni dei viaggi in città e in giorni ordinari, e, appunto, creati per permettere alle persone di stringere nuovi legami. Il backpacking, quando è fatto bene, non è solo un modo di viaggiare: è un'esperienza di vita che ti resta dentro. E ti cambia. Per molti, il backpacking è una vera e propria filosofia di vita. Ogni anno vengono effettuati circa 45 milioni di viaggi con lo zaino in spalla on the road. Quale l’identikit del backpacker tipo? Il backpacker che sceglie WeRoad ha un’età media di 32 anni. L’85% circa sceglie di viaggiare da solo, mentre un 15% sceglie di viaggiare in coppia . Circa un 42% è uomo, un 58% donna e spende mediamente 1.200 euro per uno dei nostri viaggi . Quali le mete più gettonate in Italia e nel mondo? Nel mondo sono Indonesia, Stati Uniti , Marocco, Giappone, Perù, Cina, Brasile. E ultimamente sono molto gettonati il Kazakistan, l’Uzbekistan e il Kyrgystan. In Italia, vanno per la maggiore, soprattutto per i weekend, Trapani e Favignana. Le Eolie sono un evergreen e la Calabria sta riscontrando molto interesse quest’anno. E soprattutto nel periodo autunnale le Langhe e il Monferrato. Mentre in primavera anche i vigneti in Toscana. Quali sono gli errori da evitare e cosa non deve mancare nel bagaglio di chi intraprende un viaggio zaino in spalla on the road? Partire con lo zaino pieno… di cose inutili. Lo diciamo sempre: non serve portare tutto, ma le cose giuste. L’abbigliamento deve essere comodo e versatile, meglio se a strati. Le scarpe devono essere quelle che metteresti per camminare ore, non solo per fare la foto perfetta. E poi c’è tutto il “kit mentale” da portare: curiosità, spirito di adattamento, un po’ di leggerezza. Quella fa sempre la differenza.

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