L'impatto sociale del design: Jimmy Rojas e la collezione dedicata alla comunità Wayuu

“Cerco sempre la poesia nelle cose che mi circondano, mi piace romanticizzare la realtà”. Racchiude così la sua idea di design Jimmy Rojas. Per la prima volta a Milano, in occasione della Design Week, il 23enne ha esposto nella mostra collettiva Openspace di Isola Design un pezzo della sua collezione Illuminating Traditions. “È tutto iniziato con la domanda: come posso aiutare? Sono cresciuto in Colombia, anche se ora vivo a New York, e da quando sono piccolo ho sempre indossato le mochilas, borse fatte dalla tribù indigena Wayuu, originaria del nord del Paese”. I Wayuu, racconta Rojas, vivono in una zona prevalentemente desertica chiamata penisola di La Guajira. I membri della comunità hanno scarso accesso all’acqua, al cibo, all’istruzione e vivono in una condizione di emarginazione socio-economica. “Per me è assurdo come persone in grado di fare un lavoro tanto incredibile vivano in condizioni simili, questi tessuti sono spesso svenduti a pochi dollari. In Colombia forse diamo troppo per scontata questa tradizione, quindi, ho cercato di avvicinare persone di altre culture”. L’obiettivo dell’artista è contestualizzare l’origine dei tessuti, integrandoli però con le forme elementari del design minimalista contemporaneo affinché trovino spazi nuovi e acquistino un valore che possa ripagare la comunità. “In ogni intreccio, forme e colori raccontano una storia di chi lo ha realizzato. I Wayuu sono una società matriarcale e solo le ragazze realizzano gli intrecci, che sono più di oggetti decorativi sono storie visive. Ogni pattern, o kanaasü, contiene un profondo significato simbolico, tramandato oralmente e visivamente: mappe geometriche della natura, sogni e credenze. I colori riflettono la personalità, l'emozione e talvolta l'identità familiare. Il fatto di integrare queste storie con il design ha un valore incredibile, mette in comunicazione le culture e ha un impatto concreto e positivo sulle tribù locali. Il progetto è ancora agli inizi e prevede la collaborazione con fondazioni locali come Hilos Sagrados per essere sicuro che il ricavato della vendita dei tessuti venga impiegato per infrastrutture, beni essenziali e programmi di scolarizzazione”. Dalla Colombia agli Stati Uniti “Pochi mesi prima di venire a Milano, ho perso il mio vecchio lavoro. Temevo di non avere abbastanza soldi per potermi permettere il viaggio in Italia. Ho chiesto a mio padre un aiuto ma mi ha risposto che dovevo cavarmela da solo, come ha sempre fatto anche lui. Non mi sono fatto buttare giù, sono sempre molto positivo verso il futuro, penso sempre che in qualche modo le cose andranno per il meglio”. Rojas si definisce volentieri un idealista, l’energia positiva che sprigiona è l’esito di un’adolescenza in equilibrio tra due mondi, quello pragmatico del padre, uomo d’affari che ha sempre dovuto provvedere alla famiglia originaria della Colombia; e quello creativo che appartiene alla mamma venezuelana. “Lei si occupa di economia ma ha sempre avuto tanti hobby che avevano a che fare con il mondo dell’arte, un lato che coltivo fin da quando ho memoria”. La scelta di studiare design è arrivata subito dopo le scuole superiori. “In Colombia non sentivo di poter esprimere pienamente me stesso. Da una parte, perché, in una grande metropoli come Bogotà, c’è un grande conformismo nel modo di essere e di apparire; dall’altra, perché non sentivo che ci fosse abbastanza sensibilità verso la bellezza che il design può esprimere. Grazie a una borsa di studio, mi sono trasferito negli Stati Uniti, a Savannah” racconta mentre mostra entusiasta le foto della città della Georgia, tra giardini e piante monumentali, dova ha trovato una nuova dimensione creativa. L’impatto sociale del design “Mi sono laureato poco più di un anno fa e mi sono trasferito a New York. Lì tutti si sentono liberi di esprimere chi sono, a partire da ciò che indossano. Non avevo mai visto niente di simile prima. Ho sempre amato le mochilas ma non avevo mai avuto il coraggio di portarle in pubblico mentre ero in Colombia, sarebbe stato percepito come strano, quindi le lasciavo a casa sugli scaffali”. Negli Stati Uniti, Jimmy si è sentito finalmente libero di dare forma a un lato di se inespresso, indossando le borse che presto sono diventate un tratto identitario e motivo di orgoglio. “I colombiani si avvicinavano perché le riconoscevano, altri amici mi facevano domande perché erano affascinati dagli intrecci. Quando ho deciso di integrarle in un progetto di design è come se tutti i puntini della mia vita si fossero uniti. Quando studiavo, molti dei miei amici frequentavano medicina e mi raccontavano delle loro ultime ricerche, delle lezioni di anatomia e quando si rivolgevano a me, rispondevo che avevo passato il pomeriggio a tagliare pezzi di carta per trovare il miglior accostamento di colori. Mi sentivo in difetto perché anche io volevo dare un contributo alla comunità. Con Illuminating Traditions ho capito che forma dare alla mia idea di arte, celebrando ciò che ci rende umani”.

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